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Cronaca

Quando la cultura sfida la crisi, record di spettatori nei teatri dell'Umbria

Una crescita importante quella registrata dal Teatro stabile dell'Umbria: si è passati, nel giro di una stagione, da circa 62.000 spettatori ad oltre 75.300 registrando un aumento del 21 per cento di presenze

E' un dato certo; i cittadini dell'Umbria vanno a teatro, e lo fanno con assiduità e frequenza tanto da aver raggiunto, quest'anno, il 96% di presenze nei maggiori teatri della regione: il Morlacchi di Perugia e il Secci di Terni. Un ottimo successo- per la stagione 2015/16- del Teatro Stabile dell'Umbria, che quest'anno ha potuto registrare un incremento pari al 21% rispetto alla stagione precedente, passando da 62.115 a 75.323 spettatori. E questo grazie alla cospicua offerta dello Stabile, che da settembre a maggio ha organizzato nei 16 teatri dell'Umbria 327 recite, più di uno spettacolo al giorno, con un offerta culturale a 360°: dalla prosa, alla danza, ai grandi e celebri nomi del panorama italiano, senza tralasciare una vetrina per le giovani compagnie.

“Ormai, dalla nascita dello Stabile, possiamo arrivare ad una conclusione-esordisce il direttore artistico Franco Ruggieri- qui in Umbria c'è una civiltà teatrale molto avanzata. In passato i teatri si riempivano solo a Carnevale, oggi possiamo affermare che, vista la crescita esponenziale di pubblico che fruisce dello spettacolo dal vivo, i teatri sono esauriti”. I principali teatri-continua-dal Morlacchi al Secci, hanno visto una presenza pari al 96%, e questo è un dato importante perchè registra quanto il pubblico dell'Umbria sia attento all'attività ricreativa, educativa e culturale del teatro. Certo, non potremmo crescere più di così, ma auspichiamo che questi dati possano rimanere stabili nel corso del tempo”.

Perugia ha innalzato le sue aspettative, passando da 569 a 649 spettatori, con un record storico di abbonati, pari a 4.264 (20% in più rispetto all'anno scorso). Spoleto è passato da 267 spettatori a 275 di quest'anno, con un incremento del 60% di abbonamenti. Foligno è tra le città in pole position per crescita di spettatori; con un incremento del 78% di presenze (da 295 a 525) di quest'anno ed un aumento degli abbonati del 25%. Gubbio ha visto un aumento del 13% di presenze (da 223 a 252) e un 14% di abbonati. Solomeo non ha ancora dati certi, visto che ospiterà ancora due importanti spettacoli fino a maggio; l'attore Toni Servillo e Peeter Brook, il più importante fra i registi dal dopoguerra ad oggi.

Una forte crescita espansa a macchia d'olio anche nei teatri più piccoli, ma che rappresentano comunque il cuore propulsore della vita culturale ed artistica dell'Umbria. Amelia ha avuto una crescita del 71% (da 141 a 241 spettatori a recita), Corciano e Magione hanno registrato un incremento di oltre il 20% di spettatori, Panicale ha visto una media di 91 spettatori a recita rispetto a 77 della stagione precedente mentre Tuoro, con 90 spettatori in media a spettacolo, ha visto una crescita di abbonati del 44% e Marsciano del 35%, con un calo però dei singoli spettatori a recita (da 189 a 161).

“La stagione di prosa-afferma Ruggieri- è l'appuntamento che i cittadini vogliono- un' affermazione che si riscontra anche dall'aumento degli abbonati in tutta la regione- “è forse un momento in cui il pubblico va a teatro con maggior frequenza perchè non vi riconosce solo una funzione evasiva, ma un confronto diretto ed appassionato con la realtà ed i valori etici che ritiene significativi per il proprio accrescimento, vista anche la forte presenza dei giovani e delle scuole”.

“Nonostante i dati positivi-ammette Ruggieri- se non si torna seriamente ad investire nella cultura, neanche questa istituzione avrà vita facile. Il Comune ha diminuito i contributi del 25%, con una erogazione attuale di 300 mila euro, noi investiamo più del doppio per i costi dei teatri. Nuove soluzioni? L'assessore alla cultura e all'Università Teresa Severini, presente in conferenza stampa, ammette: “Nonostante i problemi di carattere economico, cercheremo sempre di investire nello spettacolo, fonte vitale per l'Umbria. Cercando di ottimizzare ed alleggerire le spese del Morlacchi, abbiamo deciso che occuperemo meno giornate del teatro. Attualmente sono 58 le giornate alle quali diamo il teatro di Perugia ad associazioni come Amici della Musica, Umbria Jazz, Festival del Giornalismo, scuole di danza, ect. Proprio per aiutare e venire incontro ad esigenze di associazioni e festival che portano lustro e respiro internazionale alla nostra regione, ma cercheremo nuove prospettive ed incrementeremo la fruizione di nuovi spazi per diminuire l'occupazione del Morlacchi”.

Contro la crisi della cultura, c'è però il cittadino che continua a credere ed investire le proprie risorse economiche per continuare a fruire dello spettacolo; “una persona su trentasei va a teatro e questo è significativo, il pubblico va ringraziato perchè è il maggior contribuente del teatro. Per quanto riguarda il Morlacchi, il costo del biglietto copre il 75% di spese (spettanze compagnie, S.I.A.E, spese tecniche).

Una curiosità. Lo spettacolo più visto della stagione 2015/16 è stato la “Pazza della porta accanto”  incentrato sulla figura della poetessa Alda Merini, per la regia di Alessandro Gassmann ed una produzione Teatro Stabile dell'Umbria.  

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