Dalla facciata esterna ai camerini: il Teatro Morlacchi "cade a pezzi" e rischia grosso
La crisi c'è, è innegabile. Ma è altrettanto innegabile il fatto che il Morlacchi ha bisogno di interventi di manutenzione straordinaria e di restauro conservativo. Altrimenti diverrà inutilizzabile
Si pensi solo ai costi di sostituzione delle lampadine (un numero impressionante) che si fulminano continuamente. Ci si chiede perché se ne veda sempre qualcuna fuori uso. Risponde Lorenzi: “Non possiamo mica far salire qualcuno su una scala e cambiarne una! Occorre che il lavoro venga eseguito da personale ad alta specializzazione e in condizioni di sicurezza: è necessario utilizzare un’imbracatura e calarsi dall’alto. Così, non è tanto il costo della lampadina a incidere (le abbiamo cambiate tutte, scegliendo quelle a led, più durature e a basso consumo), ma la manodopera per la sostituzione”.
Certo che lo Stabile più di così non può fare. Mette in campo tante belle produzioni che portano ovunque il nome di Perugia, organizza una stagione d’eccellenza, riempie il teatro di pubblico giovanile, ha raggiunto un livello di utilizzo che supera il 95% della capienza. Cosa chiedere di più?Senza contare che il Morlacchi è aperto quasi un giorno su due, per tutto l’anno. Non solo teatro, ma convegni, eventi di ogni genere. E poi saggi di danza di fine anno, Festival del giornalismo, concerti di Umbria Jazz e Amici della Musica.
Ma, statisticamente, ormai da anni, il Comune riduce progressivamente il contributo, pur ricevendone in cambio 52 giornate all’anno in gratuità. La crisi c’è, è innegabile. Ma è altrettanto innegabile il fatto che il Morlacchi ha bisogno di interventi di manutenzione straordinaria e di restauro conservativo. Altrimenti diverrà inutilizzabile.
