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Cronaca Panicale / Tavernelle

Tavernelle, si fa timbrare dal collega: arrestato operaio comunale

I carabinieri di Tavernelle e Panicale hanno scoperto il nuovo caso di un dipendente pubblico assenteista che si era fatto coprire per tutto il giorno da un collega

Non si è presentato al lavoro forte della complicità di un collega che avrebbe timbrato al posto suo: ma proprio quel giorno a vigilare all'uscita c'erano i Carabinieri di Panicale e Tavernelle che hanno scoperto l'assenza e disposto il suo arresto. In manette è finito un operaio del cantiere comunale di Panicale ma dislocato a Tavernelle: S.M. di 41 anni. L'accusa è pesante: truffa aggravata ai danni dello Stato in concorso. Un arresto che è durato il tempo della convalida da parte del Tribunale e del ritorno a piede libero non essendoci particolari esigenze cautelari. Nei guai anche il complice-collega che aveva obliterato al posto dell'arrestato dalle 7.10 della mattina fino alle 18.30. Per lui una denuncia per truffa ma senza arresto. 

I FATTI - Intorno alle 18.30, i Carabinieri hanno fermato e controllato, all’uscita della sede degli uffici circoscrizionali della frazione di Tavernelle, tre operai comunali, dipendenti del comune di Panicale, che poco istanti prima avevano timbrato per l'uscita. I militari, che stavano verificando i risultati di una precedente indagine, si sono insospettiti perché in realtà si aspettavano di trovare quattro dipendenti e non solo i tre fermati.  

Tale sospetto è divenuto certezza quando sono stati esaminati i dati del sistema di archiviazione elettronico del Comune ed è emerso che gli operai che avevano “smarcato” l’uscita alle 18.30 non erano solo tre, ma effettivamente ve ne sarebbe dovuto essere anche un quarto, che risultava aver timbrato il cartellino alle 7 e 10 del mattino “in entrata” e, proprio alle 18.30, “in uscita”. Solo che S. M., come emerso dagli accertamenti dei militari e dalle prime dichiarazioni dei suoi colleghi, quel giorno a lavoro non si era mai presentato. Tra i fermati il collega-complice, in D. M., 41enne di Tavernelle, ha ammesso di aver timbrato il cartellino di S. M., per poi nasconderlo all’interno stesso degli uffici comunali, nelle vicinanze del lettore magnetico. 

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