Rimborso per le spese di viaggio dei medici, la Commissione tributaria: "Irpef trattenuta illecitamente, da restituire"
L'Agenzia delle entrate ricorre in Cassazione dopo l'accoglimento da parte del giudice tributario del ricorso di un professionista
Il rimborso per le spese di viaggio dei medici specialisti non è soggetto alla trattenuta dell’Irpef, secondo la Commissione tributaria umbra, ma è comunque necessaria un’udienza pubblica della Corte di Cassazione per dirimere il contenzioso tra un medico (ma interessa tutta la categoria) e l’Agenzia delle entrate.
A rivolgersi alla Cassazione è stato un medico umbro di fronte dopo che la questione è stata portata davanti alla Commissione Tributaria Provinciale di Perugia: cioè “il diniego ricevuto sulla richiesta di rimborso delle ritenute Irpef operate dal sostituto d’imposta per gli anni 2012-2016 sulle somme corrispostegli a titolo di rimborso delle spese di viaggio, previste negli accordi collettivi nazionali disciplinanti i rapporti con i medici specialisti”.
La Commissione Tributaria Provinciale ha accolto il ricorso, poi confermato in sede di appello la Commissione Tributaria Regionale Umbria, attraverso il richiamo ad una ordinanza della Suprema Corte, “che aveva riconosciuto la natura risarcitoria – come tale, non oggetto di ritenute Irpef - anziché retributiva, alle somme in oggetto”.
Secondo i giudici di Cassazione, però, “le questioni giuridiche poste dal ricorso” dell'Agenzia delle entrate “rendono evidente l'opportunità che sulle stesse involgenti l'esatta individuazione della natura (risarcitoria o retributiva) delle somme percepite dal contribuente” si debba pronunciare in pubblica udienza la Quinta Sezione civile per definire la causa.