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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Perugia Tari 2023, il dibattito. "Finiti fondi Covid, aumenti ridotti al minimo". "Il servizio non giustifica i rincari"

In nove anni la tassa sui rifiuti è aumentata (in media) di 4,30 euro all'anno


Un milione di sostegni economici del Governo - erogati ai tempi del Covid - venuti meno per l'anno 2023 e il costo da pagare  (e siamo solo all'inizio e tra l'altro il capoluogo rispetto alle altre città umbre è quella che perde meno abitanti) per quello spopolamento di cui anche Perugia non è immune e per i tanti decessi registrati (800). Oltre agli aumenti dei materiali e dei costi carburanti ed energia che ricadono anche sulla società che si occupa della gestione dei rifiuti. Gli aumenti di 3.7% per le utenze domestiche e del 4% per il mondo del lavoro erano inevitabili per la maggioranza di centrodestra più civici che ritiene il bicchiere mezzo pieno dato che le previsioni indicavano percentuali maggiori.

LA MAGGIORANZA ESULTA: AUMENTI CONTENUTI RISPETTO ALLE PREVISIONI
Michele Nannarone (Fratelli d’Italia) ha analizzato tutti gli approfondimenti condotti in commissione sulla Tariffa 2023: "Vanno respinte al mittente le critiche relative agli aumenti sottolineando anche che un aumento della Tari del 4% appare contenuto, nei limiti dell’aumento del costo della vita. Non va dimenticato, peraltro, che nel 2021 e 2022 c’erano stati aiuti statali per il Covid oggi venuti meno. E’ comunque ingiustificato parlare di un servizio scadente rispetto ai costi: se fosse stato così sarebbero pervenute numerose critiche, foto e segnalazioni. In commissione, invece, sono state portate 9 fotografie relative a tre siti, e neppure relative alla sperimentazione in atto, a fronte di oltre 44mila siti gestiti da Gesenu".

Fioroni di Forza Italia ha parlato di aumenti strutturali e non certo dovuti alla volontà dell’amministrazione dopo la diminuzione delle utenze, il caro-energia e il blocco degli aiuti statali: "l’aumento delle bollette per il non residenziale, è al di sotto di quanto ci si attendeva (almeno del 5%) perché negli anni dell’emergenza pandemica gli aiuti statali hanno portato a uno sgravio del 5% ora venuto meno".

La consigliera Cristiana Casaioli, Progetto Perugia,  ha affermato che il principio a cui si ispira il metodo Arera, “chi più inquina paga”, è condivisibile e il gestore sta operando in tal senso. "Dai dati forniti da Gesenu: per l’utenza media la tariffa è passata dai 358 euro del 2014 ai 389 di oggi, circa 38 euro che appaiono contenuti se parametrati al corrispondente aumento del costo della vita. Per queste motivazioni, auspicando che sempre più Gesenu ponga in essere azioni che portino all’obiettivo della tariffa puntuale".

LA MINORANZA: MAZZATA TARI PER LE FAMIGLIE PIU' POVERE, SERVIZIO NON ECCELLENTE

"Tra aumenti di luce e gas, con la Tari arriva l’ennesima stangata. Con le nuove tariffe si profila un incremento medio del 4,2% per le utenze domestiche e del 4,7% per quelle non domestiche": l'attacco porta la firma del gruppo del Movimento 5 Stelle che ha votato contro il piano tariffario Tari 2023. "Il costo del servizio di igiene urbana passerà dai circa 48,9 milioni del 2022 ai circa 49,9 milioni del 2023: un aumento di circa un milione che andrà a incidere sulle tasche dei perugini. Ci si chiede – ha proseguito - come mai aumenti la Tari nonostante l’incremento della differenziata fatta con tanto sacrificio dai cittadini. Gli aumenti non trovano giustificazioni nella qualità del servizio".

Sarah Bistocchi (Pd), spiegando le ragioni del voto contrario del suo gruppo, ha sostenuto che se si offre un servizio migliore si può chiedere ai cittadini di pagare di più, altrimenti non si può imporre un incremento della Tari. "Da tre anni la Tari è in aumento specie per le fasce più deboli, cioè per chi vive da solo: non si tratta solo di single nel fiore degli anni, ma anche di anziani e persone rimaste sole e in difficoltà. Anche i nuclei più numerosi che hanno beneficiato nel 2022 di una leggera riduzione conosceranno – dice la consigliera - aumenti di circa il doppio delle riduzioni dell’anno scorso. Anche a fronte della diminuzione, attuata in via sperimentale, degli svuotamenti dei contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta, non crediamo che i cittadini saranno contenti quando, a breve, arriveranno le bollette".

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