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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

San Bevignate, nuovo round al Tar per il collegio dell'Adisu: "Tutto da rifare"

Accolto il ricorso dell'Adisu: parere della Soprintendenza da riesaminare

Collegio Adisu a San Bevignate, tutto da rifare. La sentenza è quella depositata il 14 novembre 2017. Il Tar dell’Umbria, annuncia il commissario Adisu Luca Ferrucci, “ha accolto il ricorso in giudizio di ottemperanza proposto dall’Adisu contro il diniego di autorizzazione paesaggistica emanato dalla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici dell’Umbria”. La vicenda del collegio universitario in via Enrico Dal Pozzo, che nel 2014 sollevo uno tsunami di polemiche e che portò la Soprintendenza a dichiarare decaduta l’autorizzazione concessa in prima battuta, si riapre: “Il Tar – spiega il professor Ferrucci – già con precedente sentenza passata in giudicato, aveva disposto che la Soprintendenza reiterasse il parere di diniego dell’autorizzazione paesaggistica, prescrivendo la necessità di esprimere una compiuta valutazione delle ragioni di incompatibilità dell’intervento progettato rispetto ai valori ambientali tutelati, unitamente all’indicazione delle ragioni per cui si discostava dalla valutazione favorevole espressa nel 2008”.

Il Tribunale amministrativo ha “dichiarato la nullità dei provvedimenti con cui è stato reiterato il parere negativo, espresso in violazione del giudicato – sottolinea Ferrucci -, sostenendo che la Soprintendenza ha “riproposto le medesime argomentazioni stereotipate già ritenute del tutto difformi dal paradigma normativo di cui all’art. 3 della legge 241 del 90, non indicando dunque le effettive ragioni di contrasto tra l’intervento proposto e i valori paesaggistici tutelati”, in quanto “l’asserita modificazione della morfologia e della compagine vegetazionale, dello skyline naturale ed atropico, dell’assetto percettivo, scenico e panoramico” rappresentano infatti considerazioni del tutto generiche ed utilizzabili del tutto indifferentemente per qualunque intervento edificatorio in zona vincolata, invero non diversamente rispetto a quanto già effettuato in prima battuta”.

Insomma, c’è un parere da riesaminare: “Il Tar ha ordinato alla Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria – conclude il commissario Adisu – di riesaminare nel termine perentorio di 60 giorni dalla comunicazione della sentenza il richiesto parere paesaggistico con le modalità sopra esposte, in mancanza della quale “provvederà un commissario ad acta, nominato dal Tribunale e a spese dell’Amministrazione””. In sintesi: tutto da rifare.

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