Svolta nell'indagine sulla morte di Maddalena Urbani (21 anni), la squadra mobile arresta straniero per omicidio
La ragazza dopo il malore per un presunto mix di alcol e droga, secondo gli inquirenti, poteva essere salvata
Maddalena Urbani, la giovane ragazza residente a Perugia dove svolgeva l'attività di barista, poteva essere salvata dopo il malore riconducibile, probabilmente, ad un abuso di oppiacei e di alcol, secondo gli inquirenti. Una svolta che arriva dopo diversi mesi dalla sua morte (il 27 marzo 2021) a soli 21 anni di età. La Squadra mobile ha arrestato un sirano di 64 anni, con molti precedenti per droga, il proprietario dell'appartamento a Roma dove si era rifugiata la giovane e dove ha perso la vita. L'accusa è di omicidio.
"Si ravvisa in particolare il dolo eventuale da parte dello straniero, consistente nell’aver accettato di non chiamare direttamente i soccorsi, facendo intervenire delle persone non qualificate che avevano cercato, senza alcun esito, di salvare la URBANI dal mix di droghe e psicofarmaci ingeriti": scrivono gli inquirenti. In pratica mentre la ragazza stava male e addirittura il cuore si era già fermato una volta - riprenderà grazie ad un massaggio cardiaco improvvisato - lo straniero chiamò un individuo italiano, appellato come “medico” solo perché aveva sostenuto alcuni esami di medicina e aveva un passato da tossicodipendente, grazie al quale riteneva di essere in grado di intervenire in caso di overdose; "il medico", come ha confermato dagli agenti della Squadra Mobile, ha ammesso di aver effettuato una iniezione di naloxone, giudicata però ininfluente dal medico legale nelle cause di decesso. Dunque, si è perso tempo prezioso prima di chiamare quando non c'era più niente da fare per la giovane 21enne.