Tragedia in mare, tre sub perugini perdono la vita: un quarto in camera iperbarica
Un gruppo di esperti in immersioni ha perso la vita all'altezza degli scogli le formiche a Grosseto. Alcune imbarcazioni hanno lanciato l'allarme alla Guardia Costiera e al 118 della Toscana
Un malore in acqua, una nuotata disperata verso la superficie e poi la morte che colpisce sia la persona soccorsa che gli amici soccorritori. Potrebbe essere questo il riassunto della tragedia in mare avvenuta a pochi metri dagli scogli Le Formiche di Grosseto anche se le indagini sono ancora in corso e sarà fondamentale conoscere l'esito della autopsie già disposte dalla magistratura.
Tre sub perugini sono deceduti e si tratta di Fabio Giaimo, 57enne, anestesista rianimatore del Santa Maria della Misericordia e di altri due operatori sanitari dell'ospedale perugino Enrico Cioli - 36 anni - e Gianluca Trevani - 37 anni -. Mentre un altro medico di 35 anni, sempre di Perugia, sta lottando tra la vita e la morte in una camera iperbarica.
Le prime indiscrezioni che filtrano della Guardia Costiera, che sta operando per conto della Procura di Grosseto, propendono per un decesso determinato dagli effetti collaterali da decompressione. Colpa, in pratica, di una risalita dalle profondità del mare improvvisa e non calcolata per salvare l'amico che avrebbe subito un malore in acqua. Il gruppo di sub-perugini aveva raggiunto il Tirreno in mattinata insieme ad altre persone che dovevano prendere un brevetto.
Tutti loro, già esperti anche a profondità fino a 70 metri, si erano allontanati per fare la propria immersione. I soccorritori hanno potuto soltanto intervenire sul superstite che ora si trova in condizioni disperate all'Ospedale di Grosseto. La Guardia Costiera, su disposizione della Procura, ha sequestrato tutta l'attrezzatura utilizzata da 4 sfortunati sub perugini durante l'immersione. Perchè l'altra ipotesi è quella di un malfunzionamento delle bombole.
