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Cronaca

La tragedia dei sub umbri morti a Grosseto: accolto il patteggiamento per i gestori del diving

I gestori del diving hanno patteggiato la loro condanna a due anni di reclusione (pena sospesa). Fornirono le bombole ai tre sub che persero la vita nelle acque del Tirreno

Era l'agosto del 2014 quando nelle acque del Tirreno (nelle Formiche, Grosseto) persero la vita il medico perugino Fabio Giaimo, ed Enrico Cioli e Gianluca Trevani di Bastia Umbra. Tutti amanti delle immersioni, tutti "amici di mare" e tutti esperti delle profondità marine di casa nostra (avevano il brevetto fino ad una discesa a 70 metri). Dalle indagini emerse che una concetrazione di monossido, contenute nelle bombole, causò la morte dei tre perugini.

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Oggi al tribunale di Grosseto, i due imputati, accusati di omicidio colposo, gestori del diving di Talamone che fornì le bombole ai sub , hanno patteggiato la loro condanna a due anni di reclusione (pena sospesa). Il tribunale ha quindi accolto la proposta di patteggiamento avanzata dai legali degli imputati, gli avvocati Riccardo Lottini e Massimiliano Arcioni. 

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