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Cronaca

Tragedia in mare, l'autopsia scagiona i sub: le bombole ora nel mirino della Procura

I medici legali della Procura e quelli delle famiglie delle vittime (Laura Reatelli, Paolo Giovenali e Walter Patumi) hanno esaminato i corpi delle vittime per sette ore. Serviranno altri esami. Decisi i funerali

Per sette ore sono andate avanti le autopsie a Grosseto per cercare di capire cosa o perchè abbia portato alla morte i sub umbri Fabio Giaimo, Enrico Cioli e Gianluca Trevani nel mare Tirreno a pochi metri dall'isolotto Le Formiche. I medici legali della Procura e quelli delle famiglie delle vittime (Laura Reatelli, Paolo Giovenali e Walter Patumi) avrebbero accertato l'assenza di tracce di embolia gassosa o di collassi del polmone; tutti effetti collaterali di una risalita dalle profondità o in fase di emergenza o sbagliata.

Non ci sarebbero tracce neanche di un malore come l'infarto per nessuno dei tre sub umbri. A questo punto dunque prende sempre più campo l'ipotesi di malfunzionamento delle bombole - prese a noleggio dagli organizzatori dell'immersione in Toscana - o di malcaricamento in circostanze che possano aver "inquinato" l'ossigeno all'interno delle bombole.

Dunque si indaga per capire se ci fosse "aria sporca" che potrebbe aver provocato una morte per avvelenamento (da monossido?). Ma sono ancora ipotesi che saranno verificate tutte con degli esami istologici. Per il medico Fabio Giaimo sono previsti funerali per sabato prossimo al Duomo di Perugia alle 11, mentre per Gianluca e Enrico cerimonia a Bastia Umbra alla chiesa di San Michelle alle 16.

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