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Cronaca

Sub morti, gli esami parlano chiaro: c'era del monossido di carbonio nelle bombole

Effettuati gli esami tossicologici sui cadaveri dei tre sub che escluderebbero l'ipotesi che si tratti solo di un drammatico incidente. Nel frattempo si attendono i risultati sulle bombole

Non può essere considerato un tragico incidente. Fabio Giaimo, Enrico Cioli e Gianluca Trevani non sono, infatti, morti per una drammatica fatalità. A parlare sono gli esami tossicologici effettuati sui corpi dei tre sub che hanno confermato una forte presenza di monossido di carbonio. La prova arriva prima dell’esito sulle bombole che i tecnici stanno analizzando a Bergamo.

Unico indagato rimane al momento Andrea Montrone, il titolare del negozio che ha fornito le bombole alle tre vittime. Unico superstite Marco Barbacci l’artigianoche si trovava con loro. Tutti amanti delle immersioni, tutti "amici di mare" e tutti esperti delle profondità marine di casa nostra (avevano il brevetto fino ad una discesa a 70 metri).

Barbacci, dato per gravissimo fin dal primo momento, ha reagito alle cure immediatamente una volta fatto salire su un gommone con personale medico specializzato in effetti da decompressione. Portato all'Ospedale di Grosseto non c'è stato bisogno neanche della camera iperbarica ed è stato dimesso nella serata del 10 agosto.

E' lui che ha subito raccontato cosa sia successo nel blu a pochi metri degli isolotti le Formiche di Grosseto in pieno Tirreno. Fabio Giaimo è stato colto da malore e si è portato la mano al petto e a quel punto Barbacci ha cercato di portarlo in superficie insieme agli altri due compagni di immersione. Si trovavano ad una profondità di 40 metri ma quando mancavano 4-5 metri dall'aria il medico ha perso conoscenza e probabilmente è morto in quell'istante.

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