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Cronaca Spoleto

Le violenze dello zio raccontate nel tema di scuola, ma la Procura pensa ad una vendetta per l'eredità contesa

Il pm ha chiesto l'archiviazione, gli avvocati della famiglia chiedono l'incidente probatorio. La difesa dell'imputato: "I fatti riferiti non concordano nei tempi e nelle modalità"

Due temi in cui vengono riportate accuse gravissime, ma secondo la Procura di Spoleto, dopo due anni di indagini, quanto riportato sarebbe inattendibile. E, quindi, il caso di violenza sessuale su minore andrebbe archiviato. I genitori della vittima, una ragazzina di 14 anni, assistiti dagli avvocati Luca Gentili e Claudio Lombardi hanno presentato opposizione alla richiesta di archiviazione. Decisione sulla quale il giudice per le indagini preliminari si è riservato.

Secondo l’atto di accusa, la ragazzina avrebbe raccontato gli incontri intimi avuti con uno zio acquisito. Racconto finito in due temi consegnati ai professori in terza media e al primo superiore. Nei temi si ricostruiscono le violenze avvenute quando la ragazzina di anni ne aveva sette.

I docenti avevano comunicato tutto al dirigente scolastico e poi al Tribunale per i minorenni. Da qui alla Procura competente, quella di Spoleto.

Dopo due anni di indagine, però, la Procura ha chiesto l’archiviazione, ritenendo inattendibile il racconto fatto nei temi e rilevando l’incongruità tra i fatti riferiti e i tempi in cui sarebbero avvenuti. Gli avvocati Claudio Lombardi e Luca Gentili hanno presentato opposizione e richiesto che il giudice ascolti la testimonianza della presunta vittima, con la formula dell’incidente probatorio, con l’assistenza di specialisti. La ragazzina aveva raccontato tutto alla Polizia, ma senza la presenza del giudice,

Secondo la Procura alla base della denuncia non vi sarebbero le violenze, ma una questione familiare che riguarda un’eredità contesa e screzi che vanno avanti da anni. Il giudice dovrà valutare l’intero fascicolo e decidere se archiviare le accuse (che potrebbero trasformarsi in calunnia), chiedere alla Procura di approfondire o decidere per il rinvio a giudizio diretto.

L’imputato è difeso dall’avvocato Angiolo Casoli.

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