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Cronaca Fontivegge / Via Sicilia

Street Park a Perugia: 5 domande, 5 risposte per capire il mistero dei "monoliti"

Di confusione ne è stata fatta tanta. Di polemica altrettanta. Ognuno ha cercato di spiegare cosa sorreggeranno queste colonne di cemento spuntate come funghi in mezzo alla via. Ecco le nostre e vostre 5 domande con altrettante 5 risposte per fare chiarezza

Il quadro ora è più chiaro, se così si può dire dopo le solite polemiche su Fb e tanta, tanta confusione.  Stiamo parlando delle colonne di cemento spuntate in via Sicilia che per il momento hanno prodotto due effetti:  1) strada più stretta nonostante sia perennemente ingolfata da auto; 2) Curiosità mista ad ironia e incazzatura tra i cittadini. Ma per capire di cosa stiamo parlando abbiamo voluto usare una formuletta inventata dal grande Gigi Marzullo. Ovvero: ci facciamo le domande e ci diamo delle risposte.

  1. DOMANDA: Quelle colonne di cemento spuntate come funghi cosa dovranno sorreggere? 

RISPOSTA:  Sorreggeranno un percorso pedonale finanziato con 270mila euro. ”Obiettivo della delibera firmata dall’ex sindaco Boccali e dall’ex assessore liberati:  “Potenziamento e messa in sicurezza dei percorsi pedonali esistenti tra le zone Fontivegge, via Cortonese e via Pievaiola per migliorare l’accessibilità pedonale alla stazione del Minimetrò di Fontivegge.

  1. DOMANDA: Ma allora non è uno skatepark come è stato scritto anche da Perugiatoday.it?

RISPOSTA: Nel progetto ancora attualmente in vigore è presente un’area che si vuole realizzare e costruire dove ci sarà spazio per un halfpipe. Ovvero una struttura dove gli amanti dello skate possono fare delle evoluzioni dato che si tratta di una sorta di trampolino. Ovviamente è un’opera accessoria e che attualmente non è stata ancora realizzata.  C’è chi è convinto che non si farà e chi invece sì. Bisognerà attendere ulteriori informazioni da parte del Comune. Quindi lo skate c’è come annunciato dal capogruppo di Ncd Emanuele Scarponi. Allo stesso tempo però non è uno skatepark tutto il progetto come spiegato da Tommaso Bori, consigliere comunale del Pd, che da tempo si batte per farne uno a Pian di Massiano. Insomma la verità, come sempre sta nel mezzo.

  1. DOMANDA: Lungo il percorso del passaggio pedonale che porta alle stazioni del minimetrò ci sarà spazio anche i graffitari?

RISPOSTA: Gli spazi per i graffiti sono stati sempre garantiti dalle passate amministrazioni di centro-sinistra per incentivare e allo stesso tempo regolamentare questa forma d’arte in città. Nell’Urban Park – dove c’è anche il trampolino-pista per gli skate – graffitari e writers potranno dare sfogo alla loro arte su delle pareti. Il tutto per rendere artistico e viva la struttura.

  1. DOMANDA: Ma in sintesi cosa dice la delibera a riguardo del progetto completo?

RISPOSTA: “Sarà costruito – recita la scheda del progetto - il marciapiede a sinistra di Via Fontivegge, rialzato rispetto al piano stradale in modo da ricongiungersi con la scalinata e l’ascensore posti a fianco della stazione del Minimetrò, attraverso l’apertura di un varco sul muro. Il marciapiede proseguirà con propria livelletta assecondando la curva di via Fontivegge, fino a ricongiungersi gradualmente alla quota del marciapiede esistente. Verrà modificata Via Pievaiola, nel tratto compreso tra Via Fontivegge e Via Sicilia, prevedendo, nella parte iniziale verso via Fontivegge, l’ampliamento del raggio di curvatura della svolta continua a sinistra e il restringimento della carreggiata (a senso unico di marcia) fino alla larghezza di 5 metri, destinando l’area di risulta al marciapiede e a spazi verdi. Sarà ampliata l’isola verde presente all’incrocio tra Via Sicilia e Via Pievaiola, rimuovendo la superficie bitumata del vecchio tracciato stradale. Adeguamento dell’impianto della pubblica illuminazione esistente oltre a un nuovo impianto nel tratto di marciapiede sopraelevato di Via Fontivegge e realizzazione di superfici dedicate ad hoc alla “street art” (graffiti) in Via Pievaiola (nel tratto compreso tra Via Sicilia e Via Cortonese) e in Via del Fosso”.

  1. DOMANDA: Ma chi paga questo progetto?

RIPOSTA:  Il fondo di 270mila euro arriva dal bando europeo per la mobilità dolce e sicura nelle città.  Questi denari sono stati inviati, dopo il progetto presentato, alla Regione che ha provveduto  nel mandarli nelle casse del comune per garantire l’appalto e i lavori.

La sesta domanda però riservata ai lettori che risponderanno come meglio credono: il progetto lo ritenute utile, oppure per niente utile o parzialmente utile?

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