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Cronaca

Strage del Broletto, botta e risposta mediatico tra la Marini e il padre del killer

E' apparsa un'intervista questa mattina - 26 febbraio - che ha fatto scattare un botta e risposta tra la Presidente dell'Umbria e Giancarlo Zampi. La Marini: "Non troviamo un alibi"

“Erano professioniste sensibili ed educate”. Così ha esordito la presidente della Regione Umbria, ricordando Daniela Crispolti e Margherita Peccati le impiegate dell'ente uccise un anno fa nel loro ufficio. "Quindi non vi è nessun alibi", ha aggiunto poi la Governatrice.

La Governatrice è intervenuta dopo le parole, rilasciate al La Nazione Umbria, del padre di Andrea Zampi, l'uomo che uccise le due donne negli uffici del Broletto, affermando: “Non nascondo - ha detto la presidente umbra - che questa mattina, interpretando i sentimenti di familiari e dipendenti, sono rimasta molto contrariata da considerazioni che sembrano quasi dimenticare le due vittime. Lavoratrici serie e competenti dotate di senso di responsabilità, tanto da cogliere nell''omicida il disagio di natura psicologica che andava al di la'' del rapporto tra dipendente e fruitore del servizio pubblico".

Un dolore che non ha fine - "Ci sono famiglie distrutte - ha sottolineato ancora la Marini - ed è difficile per loro trovare una motivazione. Vorrei anche che di fronte ad una tragedia ci sia sensibilità e rispetto nei confronti delle due vittime e dei loro colleghi della Regione. Dall'indagine della magistratura emerge anche che la strage poteva essere ancora più tragica e solo una casualità non ha prodotto esiti più drammatici. Quindi non c''e'' nessuna giustificazione da dare. Meglio silenzio e rispetto. Il pensiero va alle nostre due vittime e alle loro famiglie ma anche – ha concluso la Marini - a chi ha la responsabilità di assicurare il lavoro complesso della pubblica amministrazione secondo le regole e con le professionalità adeguate che le due avevano".

AD INTERVENIRE ANCHE IL FRATELLO DI DANIELA CRISPOLTI, UNA DELLE DUE VITTIME CHE PAGO' CON LA VITA, IL GESTO SCELLERATO DI ANDREA ZAMPI.

I fatti - "Mi avete rovinato la vita": un grido ormai che si ripete in questi difficili mesi di crisi e che chi sta dietro gli sportelli pubblici è costretto ad  incassare sempre più spesso, suo malgrado. Ma stavolta uno dei tanti "arrabbiati" era armato ed ha esploso diversi colpi verso una impiegata e una funzionaria uccidendole entrambe, prima di togliersi la vita. Le vittime sono Margherita Peccati di Umbertide e Daniela Crispolti di Todi che con quella "rovina" non c'entravano nulla. Andrea Zampi, questo il nome del killer che, dopo aver ammazzato le due donne si sarebbe poi diretto nei corridoi del terzo piano, gridando contro cospirazioni e cricche che lo avrebbero rovinato. I dipendenti  del quarto piano si sono barricati dentro gli uffici chiedendo la porta già ai primi spari. Quando un impiegato ha cercato di fermare il killer, l'uomo avrebbe esploso altri colpi senza raggiungere nessuno. Poi Zampi si è allontanato affermando che sarebbe ora di tornato da Dio e che sperava gli desse coraggio per uccidersi, ha portato la pistola alla testa e si è sparato. Sangue e tre vittime. Inutili sono state le cure mediche di prima emergenza per tutti e tre. Nel palazzo le centinaia di dipendenti sono scappati creando una vera e propria onda di disperazione. Il killer, un piccolo imprenditore perugino di 43 anni titolare della Progetto Moda, era conosciuto e mai fino ad oggi aveva dato l'impressione di poter scatenare una tragedia di questa portata. Sul posto Carabinieri, Polizia e 118. Molte le persone che stanno cercando di contattare i propri cari che lavorano proprio nella struttura regionale.

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