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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

STORIE PERUGINE Quella "finta" rapina al cinema Moderno di Perugia

Ci fu un periodo in cui qualche poveraccio perugino, senza casa né mezzi di sussistenza, aveva bisogno di un ricovero per l’inverno

Quella finta rapina al cinema Moderno, in via del Carmine. Ci fu un periodo in cui qualche poveraccio perugino, senza casa né mezzi di sussistenza, aveva bisogno di un ricovero per l’inverno. E, non trovando di meglio, cercava di compiere qualche piccolo reato per svernare, con vitto e alloggio, a piazza Partigiani. Tra gli ometti che bazzicavano alla Pesa il Bar Vitali, c’era tal Leggerino, ometto alto un metro e mezzo e sempre accompagnato dalla sua cagna Peppa. Costui, avvertendo i primi freddi, studiava per imboccare la strada giusta per il gabbio. Infatti, era solito cercare qualche pretesto per farsi arrestare e passare l’inverno al calduccio, leggendo libri gialli.

Altri carcerati lavoravano, facendo materassi o falegnameria. Lui, invece, si dilettava nella lettura e nell’ascolto della radio. Era novembre e serviva un ricovero. Degli spiritosi ragazzi della Pesa scrissero per lui una lettera che gli consigliarono di presentare alla cassiera del cinema Moderno, fino ad allora chiamato Carmine (dal nome della chiesa parrocchiale sottostante). Nella lettera stava scritto: “Sono Leggerino, detto anche “Piccioncino” e “Portoncino”. Piccioncino, perché catturo e mangio, anche se duri, i piccioni del Comune. Portoncino perché una volta, in una casa, non trovando niente da rubare, portai via il portone”. Proseguiva lo scritto: “Non si fidi della mia faccia pacifica: sono un delinquente incallito e porto in tasca un coltello. Se non mi dà l’incasso, potrei farle del male”.

Tu consegna il foglio e aspetta!”, avevano detto i “freghi” della Pesa. “Vedrai che la signora chiamerà la polizia e ti porteranno di corsa a piazza Partigiani”. Non andò proprio così. La signora (soprannominata “la pocciona” per il suo seno voluminoso) lesse il foglietto e scoppiò in un riso irrefrenabile, lasciando il povero Leggerino in imbarazzo. E così quel povero diavolo, almeno quella volta, non ce la fece… a farsi mettere in galera.

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