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Cronaca

Negozi in centro: anche nell’ex chiesa della Maestà delle Volte… arrivano i cinesi!

Continua a cambiare la mappa dei locali. Le ultime novità sulla boutique di via Maestà delle Volte

Il negozio Niba 1a, in Via delle Volte, ha fatto tendenza di classe e di stile. È stato per anni il negozio di riferimento della Perugia che amava vestirsi in modo sportivo ed elegante. Il titolare, Paolo Nicolia, è ritenuto un vero esperto di settore ed annoverava tra la sua clientela personaggi del jet set e della cultura nazionale. Si pensi che l’attrice Lella Costa, di scena al Morlacchi, faceva sempre una capatina (e più di un acquisto) nell’elegante atelier. Poi è sopravvenuta la crisi che ha messo in discussione posizioni solide e accreditate. Ora, intorno a questo esercizio, si sta creando una nuova società, una cordata all’interno della quale stanno soci cinesi.

Qualche giorno fa, i locali sono stati visionati da un architetto. Con loro, un autorevole esponente della soprintendenza e un restauratore, appositamente convocato per la redazione di un preventivo. All’interno dell’ex chiesa sono infatti custoditi tesori d’arte, di cultura e di storia locale. La cupola è affrescata col Paradiso di Nicola Circignani, detto il Pomarancio. La facciata fu di Agostino di Duccio, poi rimaneggiata da Bino Sozi.

Le pareti sono riccamente decorate, ma mostrano i segni del tempo e richiedono un intervento urgente di restauro conservativo. Specie nelle paraste, sbriciolate in più punti. Vi si trovano grottesche e paesaggi di carattere locale. Senza contare che sulla parete in fondo a destra sta la sinopia (studio preparatorio) della Maestà delle Volte, ossia l’affresco che nel 1297 il Comune fece realizzare “a scansare sporcizie e turpi convegni” (come dice il Bonazzi), stabilendo che dovesse ardervi una fiaccola perenne. Poi, nel 1335, l’opera (distaccata e oggi in vescovato) fu inclusa in una chiesa.

Si vuole che la sacra icona abbia resistito, illesa, all’incendio del 1329 che distrusse gran parte del palazzo del Podestà, da lì chiamato “palazzo abrugiato”. Un secondo incendio si sarebbe verificato nel 1534. Ed è questa la chiesa in cui i Priori giuravano di ben amministrare nell’interesse della città. Per anni in questi storici locali vi fu un negozio di arredi e arte sacra. Poi divenne prestigiosa sede dell’enciclopedia Italiana Treccani.

Quindi la conversione a negozio di lusso, gestito con fruttuosa competenza. La proprietà ha chiesto autorizzazioni per restaurare e adeguare i locali alle nuove funzioni. Come sia, i lavori verranno eseguiti secondo le prescrizioni e a breve vedremo in esercizio la nuova attività. Si tratterà sempre di un negozio di lusso, di abbigliamento maschile, con capi e accessori griffati e di classe internazionale. Insomma: il lavoro proseguirà, ma sotto altra bandiera. Con soci cinesi, sempre pronti alla bisogna. E con denaro contante.

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