Spia il telefono della ex e le mette delle "cimici" in casa: condannato
Dopo la rottura della relazione l'uomo ha continuato a molestare e perseguitare la ex compagna
Un anno e quattro mesi per aver spiato la ex attraverso la tecnologia, impiantando in casa di lei delle ricetrasmittenti nascoste nelle prese della corrente e controllando da remoto il cellulare, in modo da intercettare tutte le comunicazioni e i messaggi.
L’uomo, un 34enne di Perugia è stato condannato anche per maltrattamenti in famiglia avvenuti nel periodo della convivenza e a risarcire la ex con una provvisionale di 10mila euro. La ex convivente si era costituita parte civile.
Sulla base delle denunce e delle indagini, l’uomo avrebbe messo in atto violenze fisiche e psicologiche nel corso del tempo e a causa di una “gelosia ossessiva” avrebbe continuato a molestare e controllare la donna anche dopo al fine del rapporto. Fino a controllare ogni momento della sua vita, anche nella sua abitazione, spiando cosa diceva al figlio oppure ai parenti, le telefonate alle amiche.