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Cronaca Gubbio

"Ti faccio finire sotto un cipresso", ex violento condannato per minacce e stalking

L'uomo avrebbe fatto anche 100 telefonate al giorno. La donna costretta a farsi accompagnare quando usciva di casa

Un anno e 8 mesi di reclusione per aver perseguitato la ex. L’uomo, condannato dal giudice del Tribunale penale di Perugia, avrebbe reso impossibile la vita alla donna attraverso minacce, percosse, vessazioni, insulti, appostamenti e centinaia di messaggi sul cellulare.

L’uomo, difeso dall’avvocato Sabrina Sartini del foro di Ancona, dovrà anche risarcire la vittima, una signora eugubina costituitasi parte civile tramite l’avvocato Ubaldo Minelli, con una provvisionale immediatamente esecutiva di8 mila euro e al pagamento delle spese processuali e della parte civile.

La donna ha denunciato l’ex marito dopo che nel 2016 era intervenuta la separazione consensuale, ma erano anche iniziati i comportamenti molesti tramite continue telefonate, anche 100 al giorno, i messaggi e l’invio di materiale pornografico. Poi erano arrivate anche le minacce, che le avrebbe spezzato le gambe, che avrebbe vissuto il resto della vita sulla sedia a rotelle o l’avrebbe fatta finire sotto un cipresso.

La donna era stata costretta a farsi accompagnare da parenti e amici ogni qual volta usciva di casa, a cambiare le serrature e modificare le proprie abitudini.

Dagli accertamenti era facilmente emerso che le telefonate moleste erano partite dall’utenza dell’ex e una volta chiusa l’indagine era arrivato il processo.

Un anno e 8 mesi di reclusione per aver perseguitato la ex. L’uomo, condannato dal giudice del Tribunale penale di Perugia, avrebbe reso impossibile la vita alla donna attraverso minacce, percosse, vessazioni, insulti, appostamenti e centinaia di messaggi sul cellulare.

L’uomo, difeso dall’avvocato Sabrina Sartini del foro di Ancona, dovrà anche risarcire la vittima, una signora eugubina costituitasi parte civile tramite l’avvocato Ubaldo Minelli, con una provvisionale immediatamente esecutiva di8 mila euro e al pagamento delle spese processuali e della parte civile.

La donna ha denunciato l’ex marito dopo che nel 2016 era intervenuta la separazione consensuale, ma erano anche iniziati i comportamenti molesti tramite continue telefonate, anche 100 al giorno, i messaggi e l’invio di materiale pornografico. Poi erano arrivate anche le minacce, che le avrebbe spezzato le gambe, che avrebbe vissuto il resto della vita sulla sedia a rotelle o l’avrebbe fatta finire sotto un cipresso.

La donna era stata costretta a farsi accompagnare da parenti e amici ogni qual volta usciva di casa, a cambiare le serrature e modificare le proprie abitudini.

Dagli accertamenti era facilmente emerso che le telefonate moleste erano partite dall’utenza dell’ex e una volta chiusa l’indagine era arrivato il processo.

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