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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

L'amore finisce e inizia l'incubo per un parrucchiere e i suoi amici: sotto processo l'ex molesto

Le accuse: stalking, sostituzione di persona ed estorsione. L'uomo avrebbe messo in siti di appuntamenti i dati personali delle vittime e condiviso immagini a sfondo sessuale

L’amore finisce e comincia incubo per un uomo e tutti i suoi parenti e amici. A mettere in atto la persecuzione sarebbe stato l’ex amante, finito sotto processo per stalking, sostituzione di persona ed estorsione.

L’uomo, difeso dall’avvocato Chiara Camilletti, è accusato di “avere con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso” di avere “offeso l’onore, il decoro e la reputazione nonché molestato e minacciato reiteratamente, una volta conclusa la relazione affettiva” il suo ex amante, un professionista del mondo delle acconciature e della vendita dei prodotti per parrucchieri.

Nel capo d’imputazione si riportano le modalità con le quali l’uomo avrebbe molestato l’ex “e i suoi prossimi congiunti, nonché altri amici delle medesima cerchia … mediante l’invio reiterato ed ossessivo di messaggi tipo sms, di telefonate, di foto e video a carattere pornografico, creando falsi profili Facebook falsamente riferibili” all’ex “riportanti dati e numeri di telefono ed inserendovi messaggi del tipo ‘cerco amici per sex … chiamate … sono sempre disponibile’ o ‘sono malati di HIV positivo se volete più informazioni’ o ancora ‘ciao piacere … io faccio tutto’ e dunque inserendo utenze telefoniche” dell’uomo o dell’azienda di cui era socio.

Come persone offese, inoltre, risultano oltre a parenti e amici, anche altri soci dell’azienda.

In altre occasioni, secondo l’accusa, avrebbe preso di mira un’amica comune “additandola” con stesse modalità di comunicazione telefonica o a mezzo social network, “quale persona adusa ad avere rapporti con molti uomini e disponibile in tal senso anche ad avere rapporti sessuali occasionali, recandosi a Perugia in prossimità di locali dalla stessa frequentati e appostandosi in attesa della stessa”.

Nell’atto di accusa si leggono anche di continue telefonate per raccontare ad amici e parenti che l’ex era HIV positivo, chiedendo dove fosse, minacciando di riferire ai datori di lavori delle persone molestate che, ad esempio “uno dei suoi dipendenti regalava gioielli in vendita e faceva prezzi di favore alle sue amiche”. Un comportamento molesto che stava rovinando la vita a tutti quanti.

L’uomo deve rispondere anche dell’accusa di sostituzione di persona perché “per recare danno” all’ex e ai suoi amici, “si sostituiva illegalmente ad altre persone, creando falsi profili” sui social network e “a nome delle persone offese, o di fantasia” pubblicava i dati personali e postava immagini dei soggetti con messaggi, foto e video pornografici “ovvero dichiarazioni di disponibilità ad incontri sessuali occasionali o ancora riferimenti a malattie”.

L’imputato è accusato anche di estorsione per aver chiesto 10mila euro a uno dei soci dell’ex, in qualità di amministratore dell’azienda, per non “inviare messaggi ai parrucchieri” che si rifornivano presso la società stessa, “dicendo loro che sarebbe affetto da HIV positivo” e rovinare così la loro reputazione professionale.

Il giudice ha dichiarato non il doversi procedere per intervenuta prescrizione essendo i fatti avvenuti nel 2012.

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