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Giovedì, 30 Marzo 2023
Cronaca

Tormenta la dipendente che lo ha respinto, capo reparto sotto processo

Prima messaggi e inviti a cena, poi rimproveri e lamentele per il lavoro fatto male

Molestie e vessazioni sul posto di lavoro. Sono le accuse che hanno portato in tribunale un uomo di 55 anni, difeso dall’avvocato Patrizia Conti.

Secondo la Procura l’uomo, per due anni, avrebbe cercato di intraprendere una relazione affettiva con una sua sottoposta, mettendo in atto “condotte moleste” e poi “vessatorie” allorquando la donna gli avrebbe detto che avrebbe riferito tutto al marito.

La vittima, nella denuncia, ha riferito di continui sms, anche quando era in ferie, inviti a cena, chiamate fuori orario di lavoro. Comportamenti che sarebbero mutati radicalmente quando la donna aveva fatto capire all’uomo di non essere interessata ad altro che al lavoro.

A quel punto sarebbero scattati i richiami e le lamentele sul lavoro. Una situazione insostenibile per la donna che, pur di mantenere il lavoro, si faceva accompagnare dal marito, ma vivendo uno stato di grave ansia, come ha raccontato rispondendo alle domande del pubblico ministero in udienza.

Completamente diversa la tesi difensiva. Secondo l'imputato, infatti, tra loro c'era un'amicizia e quando della cosa sarebbe venuto a conoscenza il marito della donna, questi si sarebbe arrabbiato, mettendo in atto comportamenti molesti nei confronti del capo reparto. Il quale sporgeva denuncia per stalking. Accusa che, però, è stata archiviata.

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