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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Con la mazza da baseball minaccia l'operatore di una comunità: divieto di avvicinamento per un 30enne perugino

Il gip Piercarlo Frabotta ha disposto nei confronti dell'indagato, la misura cautelare del divieto di avvicinamento

Una escalation di persecuzioni e minacce nei confronti di un operatore di una comunità nel perugino presso la quale era stato ospite per un periodo e che ora lo vede indagato per stalking. L’uomo, un perugino poco più che trentenne, avrebbe cercato di rendere la vita impossibile all’educatore della comunità appostandosi sotto casa, minacciandolo di morte fino all’inquietante episodio dell’11 novembre di quest’anno. Quel giorno sarebbe arrivato nei pressi della struttura con in mano una mazza da baseball, avrebbe iniziato a colpire il cancello e il videocitofono, minacciando anche gli operatori “che li avrebbe ammazzati tutti”.

Una situazione talmente allarmante, che ha portato, oltre alle denunce, anche all’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa, così come stabilito dal gip Piercarlo Frabotta. 

A sporgere denuncia, l’educatore della struttura, a causa dei comportamenti ossessivi e molesti del paziente, che era stato ospitato per un periodo di tempo nella comunità per poter seguire un percorso terapeutico a causa di alcune problematiche di natura psichica. 

Nel 2015 però il paziente si allontana volontariamente dalla struttura manifestando, scrive il gip nell’ordinanza – "insoddisfazione nel trattamento ricevuto dagli operatori nei confronti dei quali, già da dentro la struttura, aveva manifestato particolare aggressività”. Le condotte persecutorie sarebbero comunque iniziate a partire da ottobre – novembre 2016. L’indagato avrebbe cercato continui contatti con l'operatore, mediante “l’immotivata  e prolungata presenza davanti alla casa della persona offesa, e davanti alla scuola media frequentata dal figlio. Qui, in un’occasione, lo avrebbe minacciato di morte, fino ad arrivare alle mani.

Nelle mire dell’indagato, anche altri operatori della comunità, a cui avrebbe mandato via web messaggi “deliranti”, seguiti ancora da appostamenti sotto casa di uno di loro. In un altro episodio avrebbe inveito contro di loro frasi come: “Io vi distruggo, vi denuncio, siete degli incompetenti”. Un vero e proprio incubo nei confronti di un educatore diventato, per l'indagato, un "nemico". Ora non potrà più avvicinarsi nè a lui, nè alla sua famiglia. L'indagato è difeso dall'ufficio dall'avvocato Leonardo Romoli. 

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