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Cronaca Città di Castello

Crescono le vittime degli amori "malati" e del mobbing: ecco a chi rivolgersi per chiedere aiuto e uscire dall'inferno

Crescono le segnalazioni per stalking. Sono 88 i casi (tutte donne), di cui sei nel territorio tifernate, solo nei primi mesi dell'anno. Anche il mobbing è ancora una piaga sociale: sono 162 i casi che si riferiscono nell’anno in corso, di cui 9 in ambito locale

“I dati forniti dagli Sportelli antistalking ci dicono che anche il nostro territorio non è esente dal fenomeno” – ha affermato il vicepresidente della Provincia di Perugia, Roberto Bertini – e il presidio che inauguriamo oggi a Città di Castello riveste quindi un’importanza strategica in quanto sarà un punto di ascolto per tutto l’Alta Umbria. Diventerà, grazie anche al patrocinio del comune, sono certo, un avamposto per la sicurezza delle persone vittime del fenomeno. Un impegno della Provincia di Perugia che, grazie alla collaudata collaborazione con l’Adoc, fornisce un utile servizio come testimoniano il crescente numero di persone che si rivolgono ai qualificati operatori attivi sul campo”.

“In maniera subdola lo stalker – ha dichiarato il consigliere delegato alle Pari Opportunità della Provincia di Perugia, Erika Borghesi – pratica una forma di violenza psicologica che può procurare seri danni a chi ne è vittima. Se da un lato quindi è fondamentale denunciare tale reato, altrettanto importante è creare sinergia tra istituzioni, mondo delle associazioni e della scuola, professionisti ed esperti per creare soprattutto tra le nuove generazioni la cultura del rispetto senza il quale la società è destinata a deteriorarsi sotto il profilo morale e umano. Saluto quindi con soddisfazione l’apertura dello Sportello di Città di Castello che costituisce un altro importante tassello nella lotta a questo inquietante fenomeno”.

“Chi subisce atti persecutori o molestie assillanti ha spesso difficoltà a parlarne con qualcuno ed a chiedere aiuto, per paura, vergogna o nella speranza che tutto finisca al più presto o perchè viene sottovalutato il rischio – hanno precisato sindaco Luciano Bacchetta e assessore alle Politiche Sociali, Luciana Bassini - ma è utile ricordare che quasi tutte le oltre cento donne che ogni anno a livello nazionale sono vittime di femminicidio sono state prima a lungo perseguitate. Oggi con questo sportello e nuovo servizio pubblico la rete locale di assistenza e sostegno a coloro che si trovano in difficoltà si amplia e si potenzia grazie alla presenza di professionisti e addetti che a vari livelli forniscono il loro apporto spesso fondamentale alla risoluzione di problemi e situazioni a rischio che trovano comunque e sempre nelle forze dell’ordine e nella magistratura, che ringraziamo sentitamente, punti di riferimento indispensabili per la conclusione positiva dei casi stessi”.

“Riconoscendo la gravità del fenomeno – ha sottolineato l’avvocato Ursula Masciarri, responsabile dello sportello - l'apertura di questo ulteriore presidio sul territorio fornirà alle vittime uno strumento efficace inserendosi nella già importante rete di assistenza presente nella nostra realtà locale”. L’avvocato, Paola Jole Spinelli, che segue per conto di ADOC Umbria la zona del Folignate e Perugia (in collaborazione con Maria Cristina Zenobi e Foteini Giochtsi, Psicoterapeuta) ha evidenziato la netta prevalenza di vittime femminili e che “nei più sporadici casi inversi, cioè di uomini colpiti da atti persecutori perpetrati da parte di donne, soltanto una minima parte (un paio di casi) ha riguardato vere e proprie azioni reatuali qualificabili come “stalking” e per le quali vi è in corso procedimento penale mentre. Nella maggior parte dei casi, siamo riusciti a “sedare” sin da subito il tentativo di atti persecutori o ad arrestarne i prodromi”.

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