Inseguimenti, sgommate nel piazzale di casa, insulti e minacce: ex moglie sotto processo per stalking
La donna è accusata di aver impedito in più occasioni lo svolgimento del lavoro dell'uomo, impegnato con i mezzi di soccorso dei Vigili del fuoco
Perseguita l’ex marito inseguendolo ovunque, anche quando è in servizio sui mezzi di soccorso, mettendo a rischio i colleghi e le persone da soccorrere.
Una donna, una 50enne difesa dall’avvocato Aldo Poggioni, è finita davanti al giudice del Tribunale penale di Perugia con l’accusa di stalking nei confronti dell’ex coniuge, in quanto avrebbe, “con condotte reiterate”, molestato e minacciato l’uomo, anche di fronte al figlio minorenne, fino a provocargli “un perdurante stato di ansia, impedendo allo stesso di svolgere serenamente il proprio lavoro e un fondato timore per l’incolumità sua, del figlio e dei genitori”.
La donna, per la quale il giudice ha disposto una perizia psichiatrica, è accusata di continue offese (str…, fro…, morto di fame, broccolo”), di telefonate moleste, “anche mentre lo stesso era in servizio”, di aver impedito all’uomo di “uscire dalla propria abitazione ostruendo il passaggio con il proprio veicolo”.
In un paio di occasioni avrebbe messo la sua auto davanti al mezzo di servizio dei Vigili del fuoco, all’ex marito e ai colleghi di svolgere l’attività di soccorso oppure si sarebbe posizionata con la vettura davanti al camion, “ostacolandone con repentini cambi di direzione” la marcia.
La Procura di Perugia contesta alla donna di avere raggiunto l’abitazione dell’ex compagno “con la musica ad altissimo volume” di avere effettuato, nel piazzale, “numerose sgommate con il suo veicolo intorno alla casa” e anche i essersi appostata vicino alla scuola o in punti strategici lungo il tragitto verso casa, per infastidire l’uomo alla guida. Una volta queste manovre erano state notate da una pattuglia dei Carabinieri che era intervenuta per fermare la donna, la quale alla vista dell’ex aveva iniziato a sputargli addosso.
L’imputata avrebbe anche accusato, falsamente, l’ex di “aver posizionato un pacco bomba nella propria abitazione”. L'uomo si è costituito parte civile tramite l'avvocato Barbara Menci.