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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Dipendenti del centro per l'impiego costretti a subire minacce e follie: perseguitati da due bizzarri "stalker"

Due cittadini in cerca di lavoro, che proprio in quei uffici si erano conosciuti, sono finiti sotto processo per interruzione di pubblico servizio e oltraggio a pubblico ufficiale

Ore e ore stazionati all’interno degli uffici dei Centri per l’impiego di Perugia tempestando gli operatori di richieste impossibili, coinvolgendo i dipendenti in “estenuanti conversazioni e discorsi senza senso sulla politica e fantascienza” e, in alcune occasioni, arrivando a minacciarli e ingiuriarli con frasi pesanti. E così due cittadini in cerca di lavoro, che proprio in quei uffici si erano conosciuti, sono finiti sotto processo per interruzione di pubblico servizio e oltraggio a pubblico ufficiale.

La bizzarra vicenda inizia alla fine del 2011 quando, dopo aver presentato domanda di partecipazione a tutte le offerte di lavoro pubblicate, avrebbero inoltrato più di venti istanze di accesso agli atti di tutte le procedure di selezione e questo - secondo le carte dell’accusa - nonostante la preventiva informazione da parte degli addetti allo sportello del Centro per l’impiego, della mancanza dei requisiti

Ma non finisce qui perché le numerose istanze di accesso configurate come “atti di opposizione –impugnazione delle procedure amministrative", avrebbero presentato anche un contenuto “diffamatorio” e “persecutorio” nei confronti degli addetti al Centro per l’impiego di Perugia, tanto che gli stessi dirigenti della Provincia, segnalavano nell'aprile del 2013, la sussistenza di un "comportamento di turbativa, via via intensificandosi, fino a raggiungere carattere persercutorio". Secondo l'accusa, il loro comportamento avrebbe intralciato il regolare funzionamento del servizio messo a disposizione dai Centri per l'impiego della Provincia, anche attraverso il loro continuo accesso agli sportelli, con una frequenza di circa due volte a settimana, disturbando così utenti e addetti. Perchè loro, secondo quanto emerge dalle carte della procura, in quegli uffici ci stavano ore, rivolgendosi con torni aggressivi ed ingiuriosi nei confronti dell'operato dell'ente Provincia. 

In uno dei tanti episodi contestati, uno degli imputati, in forte stato di agitazione, avrebbe accusato i dipendenti, definendo il personale impiegato come "mafioso, incopetente e parziale", offendendo anche gli agenti della polizia provinciale intervenuta sul posto al fine di calmare gli animi, proferendo contro di loro espressioni quali "nazifascista".  E proprio sulla base delle tante segnalazioni pervenute che il Questore, nel 2013, emetteva a carico di quest'ultimo imputato un foglio di via Obbligatorio dal Comune di Perugia. A quel punto le sue attenzioni si sarebbero spostate alla sede decentrata di Marsciano. Qui, impedendo di far svolgere la normale funzione di lavoro, avrebbe tenmpestato di richieste insistenti i dipendenti, coinvolgendoli in lunghe chiacchierate sul nulla, e soprattutto senza voler uscire dagli uffici. Dopo l'esame imputato dinanzi al giudice, la prossima udienza continuerà il 21 febbraio per terminare l'ascolto dei testimoni. Uno degli avvocati difensori è Matteo Giambartolomei del foro di Perugia.

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