Giovane, colto e con un buon lavoro: ecco l'identikit dell'uomo violento, "un insospettabile"

Cresce sempre di più l’associazione Libertas Margot, che a quasi 4 anni dalla sua nascita, ha messo in campo una rete di professionisti in grado di affrontare e combattere la violenza di genere a 360 gradi. Dall’approccio morale ed economico  (grazie al primo prestito d’onore istituito  e alla creazione di una start up artistica), ma anche avvalendosi di figure come avvocati e psicologi, in grado di seguire sia la vittima di maltrattamenti, sia l’autore stesso perché la violenza, occorre affrontarla sotto tutti i punti di vista.

Ed è così che questi professionisti mettono gratuitamente in campo il loro sapere per aiutare ed affiancare il lungo e difficile percorso di chi è finito dentro il tunnel della violenza, una spirale che – se non interrotta – può in alcuni casi portare a drammatici epiloghi. Lo sportello per autori di maltrattamenti, il primo nato in Umbria grazie all’associazione Margot, è un segnale incoraggiante per guardare in faccia ed affrontare la violenza di genere, dare strumenti significativi e aiutare il “carneficie” a capire “che uno schiaffo, non è un semplice schiaffo”, ma la punta di un iceberg di qualcosa di molto più radicato e profondo.

Allo sportello dedicato agli autori di maltrattamenti, gestito dalla psicologa e psicoterapeuta Lucia Magionami e dall’avvocato Emanuele Florindi, si sono rivolti - dal 1 marzo 2015 al 1 marzo 2016 - dodici uomini, cinque di questi di età compresa fra i diciotto e i 30 anni, tre fra i 50 e 60 anni, due fra i 31 e i 40 e altri due fra i 41 e i 50 anni di età. La maggior parte residenti nel comprensorio perugino e con un lavoro da libero professionista, un titolo di studio di scuola superiore (10 in tutto) e  un profilo da insospettabile.