Condominio nei guai per i debiti di bollette e riparazioni: amministratore sotto processo per le spese gonfiate
L'accusa: spariti 43mila euro e in sospeso tanti conti da pagare. La difesa: ha anticipato tutte le spese e poi ha ripreso quanto gli spettava
Condominio in crisi per l’ammanco di cassa e l’impossibilità di far fronte a bollette e riparazioni. Un amministratore è finito sotto processo con l’accusa di appropriazione indebita, ma si difende: “ho dovuto anticipare con quello che era in cassa, in attesa che i condomini versassero le quote”. Per l’accusa e i condomini, invece, si sarebbe appropriato di quanto in cassa, gonfiando i conti.
L’imputato, difeso dall’avvocato Andrea Bellachioma, è accusato di essersi appropriato di 43mile euro. Soldi che risultano in uscita dal bilancio del condominio e tra le spese non pagate.
Secondo la tesi difensiva, però, l’amministratore avrebbe solo ripreso quanto anticipato per gestire il condominio a fronte della morosità degli inquilini e dei proprietari. Luce, acqua, riscaldamento, pulizia scale, elettricisti, operai. Ogni giorno ci sarebbe stato qualche conto da saldare, mentre le casse condominiali languivano. E così avrebbe messo i soldi l’amministratore.
Secondo i condomini e la Procura perugina, invece, l’amministratore avrebbe ripreso i soldi anticipati, ma che le spese siano state gonfiate e, a fronte di tante fatture e bollette da pagare, non sarebbe vero che l’amministratore avrebbe anticipato alcunché. Da qui l’accusa di appropriazione indebita e il relativo processo. Da qui la denuncia e il processo nel quale il condominio si è costituito parte civile tramite l’avvocato Daniela Fischi.
Nel corso dell’ultima udienza, fissata per la discussione e la sentenza, il giudice ha disposto un rinvio, con sospensione dei termini di prescrizione, per poter intavolare delle trattative sulla somma da restituire.