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Cronaca Umbertide

Sparatoria ad Umbertide: l'indagato esce dal carcere, ma viene allontanato dall'Umbria

Il giudice ha accolto la richiesta di scarcerazione avanzata dalla difesa. Per il 23enne indagato è stato disposto l'obbligo di dimora in un altro Comune, fuori dall'Umbria

Esce dal carcere il 23enne indagato per lesioni aggravate e porto abusivo d'armi che nella notte del 15 aprile sparò un colpo di pistola ad un connazionale di 36 anni nei pressi del parco Ranghiasci ad Umbertide. E' quanto stabilito dal gip Giangamboni, che ha disposto per il giovane l'obbligo di dimora in un altro Comune fuori dall'Umbria e l'obbligo di firma in caserma.

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Il ragazzo, incensurato, è stato dunque allontanato dal comune di Umbertide e dalla regione. Le indagini intanto proseguono per far luce sulla vicenda; secondo la versione fornita dal giovane, ascoltato in sede di interrogatorio sia dal pm Adragna, titolare delle indagini, che dal gip, avrebbe premuto il grilletto contro l'uomo per difendersi. 

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A quell'appuntamento il 23enne sarebbe andato per risolvere debiti di droga contratti con un pusher e che secondo la versione dei fatti fornita dall'indagato agli inquirenti, lo avrebbe più volte minacciato. Non conosceva però quel 36enne albanese, finito in ospedale dopo essere stato raggiunto ad una gamba da un proiettile. Due colpi in aria per far desistere il presunto clan ad indietreggiare, poi un colpo in terra e uno rivolto verso l'uomo che gli stava avvicinando minacciosamente. L'indagato è difeso dall'avvocato Omar Khamyes. 

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