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Cronaca Santa Lucia

I pusher se ne vanno dal centro, ecco adesso in quali zone colpiscono e come agiscono

Un giro d'affari impossibile da quantificare, ma che si traduce con ben 50 contatti al giorno e il costo di un solo grammo di cocaina pari a 90 euro

Il mondo dello spaccio sta cambiando. Il centro storico si ripulisce per dare spazio a un nuovo fenomeno, quello della vendita “a chiamata”. A riprova di questo l'ultima operazione portata avanti dalla Squadra mobile di Perugia diretta da Marco Chiacchiera che ha portato a due arresti e un fermo di tre giovanissimi spacciatori, tutti di origini albanesi.

Stando all'indagine eseguita, il gruppo riusciva ad avere ben 50 contatti al giorno, vedendo cocaina purissima per 90 euro al grammo. Un giro d'affari impossibile da quantificare, ma che ha comunque permesso agli agenti di fare un quadro dettagliato del nuovo sistema di agire. I contatti tra clienti e pusher avvenivano tramite telefonata. Poi con un appuntamento, in luoghi ben precisi ( Santa Lucia e zona ingegneria), avveniva lo scambio della “merce”.

Ma sono stati proprio gli acquirenti a tradire i giovanissimi spacciatori. Fermati, infatti, dagli Agenti non hanno tardato a fornire un identikit dettagliato dei malviventi, confermando il sistema di vendita già ipotizzato dagli uomini della Questura. Ed è dopo le numerose intercettazioni e le ben 15 testimonianze che è stato possibile individuare la centrale dello spaccio, situata proprio a Santa Lucia.

Nel blitz, avvenuto venerdì scorso (28 maggio), gli Agenti hanno ritrovato nell'appartamento ben 2.700 euro in contanti, ritenuto il guadagno di una sola giornata. Insieme ai soldi sono stati rinvenuti 19 grammi di cocaina purissima, nascosti in una scatola a forma di cuore insieme a unghie finte e acetone.

Astuti e ben preparati, hanno per giorni temuto di essere arrestati dagli agenti, rendendosi conto sin dall'inizio di essere sotto controllo. Da qui continui pedinamenti reciproci, dando vita ad un'estenuante guerra alla “guardia e ladri”. Una piccola disattenzione ha permesso però agli uomini della mobile di riuscire a mettere con le spalle al muro il “trio dello spaccio” costituito da un ragazzo del '93 che si è poi dimostrato essere il capo, dalla sua fidanzata del '92 e da un terzo membro del '91.

In base sempre alle indagine, il target dei clienti andava dai 25 ai 40 anni. In un caso specifico un giovane perugino si sarebbe indebitato al punto tale da consegnare in pegno il suo Iphone pur di non rimanere senza dose. I tre si trovano adesso rinchiusi nel carcere di Capanne. L'indagine è partite lo scorso 13 maggio, quando al giovanissimo capo era scaduto l'obbligo di dimore. l'immediato trasferimento da bastia umbra a Perugia, ha subito insospettito gli agenti che lo hanno così tenuto strettamente sotto controllo. Sospetti, alla fine, ben fondati.

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