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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

In manette "Giulio il Drago": nel suo covo armi, soldi e tanta droga

In compagnia di Giulio il Drago anche un altro spacciatore rientrato in Italia da clandestino

Finiti in manette due cittadini albanesi, di 22 e 33 anni, entrambi clandestini, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’arresto, operato in flagranza di reato dagli uomini dell’Ufficio Anticrimine, è scaturito a seguito di un’intensa e articolata attività info investigativa grazie alla quale i due soggetti, uno dei quali noto nell’ambiente come “Giulio il Drago” per l’effige di un suo vistoso tatuaggio, erano stati segnalati come i due più importanti protagonisti del giro di spaccio di droga nella zona di Assisi, Bastia Umbra e Santa Maria degli Angeli.

Giulio, tra l’altro irregolare sul territorio nazionale, è stato trovato in possesso di un mazzo di chiavi che a suo dire sarebbero state quelle della casa della sua fidanzata. Avendo avuto già raccolto notizia della sua presunta abitazione/base di spaccio, gli agenti lo hanno condotto direttamente sul posto attenzionato e hanno rovato così conferma del fatto che le chiavi in suo possesso erano proprio quelle del suo covo a Santa Maria degli Angeli.

Una volta dentro, a seguito della perquisizione, sono stati trovati ben nascosti all’interno dell’appartamento 100 grammi di marjuana in due involucri di cellophane, 1600 euro in banconote di vario taglio, 20 grammi di cocaina, e infine due bilancini di precisione e altro materiale oggetto di ricettazione. Insomma una vera e propria base logistica per lo spaccio. In quel covo si nascondeva un secondo soggetto, suo connazionale, M.M., nulla facente, in quel momento assente. Gli uomini del Commissariato di Assisi, dopo averlo atteso rientrare, lo hanno bloccavato e lo traevano in arresto. A bordo della sua auto sono stati trovati e sequestrati una mazza da baseball e un grosso machete per i quali l’albanese sarebbe stato denunciato anche per porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere.

Nel giudizio di convalida celebrato all’indomani del duplice arresto, il Giudice del Tribunale di Perugia ha disposto a carico di Giulio la misura della custodia cautelare in carcere mentre per M.M. la misura dell’obbligo di dimora presso il covo del quale era titolare del contratto di locazione. Senonchè nel corso di uno dei controlli operati dal personale di polizia, pochi mesi dopo, si scopriva che M.M. aveva abbandonato la propria abitazione, facendo perdere le proprie tracce.

La caccia all’uomo si è conclusa quando dagli accertamenti compiuti è emerso che l’albanese era riuscito a lasciare il nostro Paese e fare ritorno in patria. Nel frattempo il Giudice, alla luce di quanto accaduto, disponeva nei suoi confronti l’aggravamento della misura cautelare e ordinava quella degli arresti domiciliari.

Pochi giorni fa, complice la nostalgia dell’Italia che evidentemente si era fatta sentire, M.M. ha provato a valicare nuovamente il confine nazionale, mischiandosi tra i passeggeri del volo proveniente da Bucarest in arrivo allo Scalo di Orio al Serio. L’albanese non sfugge però ai controlli. Grazie all’operatività e alla sinergica collaborazione tra la Polizia di Frontiera della Lombardia e il personale del Commissariato di Assisi si sono riusciti a compiere a stretto giro tutti gli adempimenti necessari ad assicurare alla giustizia l’albanese che veniva così condotto dagli agenti di Assisi presso l’abitazione di un familiare a Santa Maria degli Angeli dove M.M. dovrà scontare gli arresti domiciliari in attesa della sentenza per il reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio per il quale ha ottenuto già il rinvio a giudizio. 

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