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Cronaca Norcia

Abuso edilizio commesso dal Comune 40 anni fa, ma a pagarne il conto è il proprietario del terreno

Le opere contestate erano state realizzate per il sisma del 1979 e mai smontate. Multato il proprietario che ha ereditato i terreni

L’abuso edilizio non lo ha commesso il proprietario del terreno, ma il Comune di Norcia nel 1979; ma avendo utilizzato per anni le strutture abusive, ne risponde il possessore dei terreni.

Il proprietario del terreno, difeso dagli avvocati Benedetto Marzocchi Buratti e Francesco Latini, si è visto recapitare un provvedimento sanzionatorio per abusi edilizi, con tanto di ordine di “demolizione e remissione in pristino di opere realizzate in assenza di permesso di costruire e di autorizzazione sismica sull’area distinta al catasto dei terreni di Norcia”. Provvedimenti relativi ad una “struttura portante in legno poggiata su di una platea” e un “edificio con rifinitura esterna in lamiera grecata appoggiato su di una platea ... con tetto a capanna”.

Il proprietario del terreno, “solo a seguito di atto notarile del 7 giugno 2017”, ha fatto presente che dopo il sisma del “settembre 1979, l’Amministrazione comunale di Norcia aveva provveduto ad installare diversi container per fare fronte alle esigenze della popolazione rimasta senza abitazione” e che alcune strutture provvisorie erano state montate nel terreno dell’uomo, all’epoca di proprietà del nonno. I due manufatti incriminati, sarebbero stati realizzati dal Comune di Norcia e “destinati rispettivamente a centro di aggregazione ed a luogo di culto per gli sfollati che abitanti nei prefabbricati”. I container erano stati tolti dopo qualche anno, ma le opere contestate erano rimaste lì tutto questo tempo.

Le successive indagini avevano confermato che “lo stabile sembrerebbe essere stato costruito a cura delle autorità competenti quale struttura emergenziale post-sisma degli anni 1979 o 1997 con esproprio del terreno e successiva restituzione senza demolizione”. Per confermare questa ipotesi, però, sarebbe stato necessario un atto dell’archivio, al momento inagibile per la dematerializzazione e digitalizzazione dei fascicoli.

Il Tribunale amministrativo regionale dell’Umbria a cui l’uomo si è rivolto per chiedere l’annullamento degli atti, però, ha ritenuto che questa spiegazione non consenta all’uomo di non rispondere dell’abuso.

Per i giudici amministrativi per “responsabile dell'abuso” edilizio deve intendersi non solo chi ha posto in essere materialmente la violazione contestata, ma anche chi, subentrando nella titolarità e comunque nella detenzione del bene, ne ha protratto la permanenza avvalendosi nel tempo dell'utilità del bene stesso senza demolirlo”. In altre parole: hai utilizzato il bene? Quindi ne rispondi.

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