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Cronaca

XX Giugno, le antiche battaglie per la libertà e quella di oggi contro il Covid. Romizi sfodera il dialetto: “Semo artorneti"

"Il sentirsi responsabili l’uno dell’altro nell’ottica di un presente ancora ricco di criticità, di sacrifici, ma con uno sguardo nuovamente fiducioso verso il futuro"

“Semo artorneti ‘stanno al monumento co’ le bandiere ’n testa e l’gonfalone/Ne l’arsentì sonè quil campanone/ce s’è riempito ‘l core de contento. Vint’anne e più passate ntlo spavento/On fatto arvultiché cose e persone/Ma quanno che sem gionti giù al Frontone/éno artroveto tutti ’n sentimento.”: in dialetto, citando i versi di Umberto Calzoni, in dialetto per esaltarne la peruginità e ribadire l'importanza di questo ritorno ai festeggiamenti del XX Giugno dopo la passata stagione condizionata dalla prima ondata di Covid. Il sindaco Andrea Romizi ha voluto iniziare così il tradizionale discorso per quel XX Giugno che sinonimo di doppia libertà per il popolo perugino. 

“Le parole di Calzoni, avvocato, direttore dei musei civici e amministratore della città -ha proseguito Romizi- si adattano molto al giorno di oggi. Tornare al monumento del XX Giugno ha un profondo significato simbolico: al tempo di Calzoni, dopo il ventennio di dittatura fascista, oggi dopo lo sconvolgimento epocale che ha messo a dura prova le nostre vite, le nostre abitudini, le nostre poche certezze, nel ricordo di chi non c’è più, nella battaglia, di allora, per la libertà, e di oggi per la salute e la libertà di muoversi, di fare, di relazionarsi. Ritrovandoci qui, al cospetto del monumento al XX Giugno torniamo ai fondamenti della storia recente della nostra Perugia. Quell’episodio doloroso fu parte di una storia più grande, quella del Risorgimento, che ebbe echi internazionali. Una storia resa immortale nella medaglia d’oro che orna il nostro gonfalone. Una storia che mobilita ancora oggi Perugia.” 

Il Sindaco ha ricordato alcuni importanti progetti in nome dello spirito di questa giornata: il monumento del XX Giugno inserito tra i beni Art Bonus per il suo completo restauro. Infine, ha annunciato che una nuova illuminazione verrà realizzata anche per la lapide commemorativa presente all’interno dell’Arco di Duccio.

“Siamo oggi di fronte a quella che tanti considerano essere una fase di vita nuova -ha proseguito- e vorrei ricordare il passaggio del discorso del 2 giugno in cui il Presidente Mattarella ha invitato i ragazzi a scegliere, gli esempi, i volti, le tante cose positive da custodire della nostra Italia, per poi prepararsi a vivere capitoli nuovi di questa storia, divenendo loro stessi protagonisti del futuro. Noi scegliamo di custodire questa storia, la nostra storia, con l’auspicio che quello spirito indomito, saldo e coeso, guidi ancora Perugia verso le sfide che l’attendono. Una storia, quella del 1859 e del 1944, -ha concluso il Sindaco Romizi- che ci riporta qui, ai piedi del monumento al XX Giugno a dire, ancora una volta, con Calzoni “artroviamo tutti ’n sentimento!” Un sentimento di appartenenza, di storia comune, di identità, di collaborazione, il sentirsi responsabili l’uno dell’altro nell’ottica di un presente ancora ricco di criticità, di sacrifici, ma con uno sguardo nuovamente fiducioso verso il futuro. Bentornati al monumento! Viva il XX Giugno, Viva Perugia.”

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