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Cronaca Corciano

Ruba energia e acqua alla vicina di casa, ma l'imputato non si trova: assolto

Corciano, la vittima si è accorta del furto all'arrivo della bolletta: consumi e costi raddoppiati

Acqua e luce gratis, attaccandosi ai contatori della vicina di casa. Una vicenda finita in tribunale e chi li finirà con la dichiarazione di non doversi procedere per mancata conoscenza della pendenza del processo da parte dell’imputato.

Protagonista della vicenda un italiano, difeso dall’avvocato Roberto Quirini, accusa di essersi appropriato di energia elettrica e acqua, collegandosi ai contatori della vicina di casa, una donna dell’est Europa.

L’imputato, secondo l’accusa, non avendo pagato le bollette, si sarebbe ritrovato con le forniture staccate e per continuare ad avere luce e acqua, avrebbe pensato di attaccarsi al contatore e alle tubature della vicina di casa.

La donna si sarebbe accorta della cosa alla prima bolletta, con i consumi raddoppiati e i costi schizzati alle stelle.

Una rapida indagine aveva portato a scoprire l’allaccio abusivo, in un complesso residenziale di Corciano, e alla denuncia dell’uomo per appropriazione indebita.

Da quel momento, però, non c’è più traccia dell’imputato, né prova che abbia mai ricevuto la notifica del procedimento a suo carico.

Così il giudice, nell’udienza di oggi, ha rinviato in quanto non in possesso della prova dell’irreperibilità dell’uomo. La prossima udienza, a ottobre, servirà per dichiarare l’estinzione del reato e la chiusura del processo sulla base della riforma Cartabia.

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