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Cronaca

Giornata della Memoria, l'ambasciatore Oren David: "L'antisemitismo non è stato sradicato: è ancora forte"

Le parole dell'ambasciatore sul passato e sul presente dimostrano ancora una volta di come l'antisemistimo non è un capitolo chiuso, non è un drammatico capitolo della nostra storia, ma è cronaca quotidiana

Oren David è uno degli ambasciatori di Israele (presso la Santa Sede) più influenti nel panorama internazionale. E' un profondo conoscitore della situazione politica-sociale dell'Europa ed è considerato un uomo molto attento agli integralismi vecchi e nuovi che si stanno muovendo oggi più che mai a livello mondiale. Oren è stato l'ospite d'onore ad Assisi, nel giorno della Memoria, dove sono state consegnate medaglie al valore a due giusti umbri Giuseppe Coreno ed Enrico Fanelli che hanno combattuto contro le leggi razziali e le deportazioni nei cambi di sterminio. Le parole dell'ambasciatore sul passato e sul presente dimostrano ancora una volta di come l'antisemistimo non è un capitolo chiuso, non è un drammatico capitolo della nostra storia, ma è cronaca quotidiana.   

“E’ importante che noi tutti continuiamo a collaborare per combattere l’antisemitismo. La piaga dell’antisemitismo non è stata ancora sradicata – ha insistito l’ambasciatore -. Gli integralismi, il razzismo e l'ignoranza continuano ad alimentare un sentimento di violenza e discriminazione verso gli ebre. Oggi come allora, seppur molto più velatamente. Queste iniziative sono veramente importanti perché aiutano ad educare anche e soprattutto le giovani generazioni che devono conoscere il passato per non dimenticare l’umanità”.

Molto riconoscenti nei confronti degli assisani e non dell’epoca che si adoperarono per salvare innumerevoli vite umane sono state anche le parole del vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino. “Importanti sono stati i valori, onorati da San Francesco e da quanti hanno saputo far rifulgere la bellezza dell’umanità. Essere cristiani e seguaci di Gesù e di Francesco – ha proseguito il vescovo – vuol dire imparare la logica dell’umiltà e dell’accoglienza. Assisi sta nel mondo con questo messaggio”. 

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