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Martedì, 28 Marzo 2023
Cronaca

Sfruttamento della prostituzione, l'avvocato risponde al giudice: "E' un equivoco"

Il professionista è accusato di aver sfruttato una ragazza rumena. Per la presunta complice il giudice ha disposto il permesso di uscire di casa per esigenza personali

L’avvocato tuderte e la donna rumena arrestati, con l’applicazione della misura domiciliare, hanno risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari. I due, assistiti dagli avvocati Luca Maori e Aldo Poggioni, hanno negato di aver sfruttato un’altra donna facendola prostituire, affermando che si tratterebbe di un errore, un equivoco.

Secondo la Procura il professionista e la donna avrebbero gestito, tramite un sito di annunci, l’attività di prostituzione della terza donna, incassando la metà di quanto avrebbe guadagnato dalle prestazioni sessuali. A prova delle accuse avrebbe fornito intercettazioni telefoniche e ambientali in cui si parlerebbe proprio della gestione della prostituzione.

La posizione dell’avvocato è aggravata anche dall’indagine per corruzione e traffico di influenze assieme alla socia del studio perugino (anch’essa ai domiciliari) e che ha coinvolto un magistrato di Spoleto per alcune procedure di esecuzione immobiliari.

Per l’avvocato non è stata chiesta la revoca o l’attenuazione delle misure cautelari, mentre per la donna il giudice le ha concesso di allontanarsi dal domicilio “per le esigenze strettamente necessarie per la propria persona e per il figlio, nonché a comunicare con la scuola”.

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