La compagna di Sergio dice "sì alla fondazione in onore di Piazzoli"
Sarà presentata lunedì 29 settembre la Fondazione fondata in onore di Sergio Piazzoli. A dare il suo consenso, dopo il no dei nipoti, unici eredi del geniale creatore di eventi e non solo, la compagna di una vita Patrizia Marcagnani
La polemica era scoppiata quasi immediatamente, o almeno a pochi giorni di distanza dalla notizia che il 29 settembre si sarebbe tenuta una serata, al teatro Turreno, per presentare la Fondazione intitolata a Sergio Piazzoli. I nipoti avevano, infatti, reso noto, tramite mezzi stampa, che non avrebbero appoggiato in nessun modo l’iniziativa di Virgilio Ambroglini, prendendone di fatto le distanze. A intervenire con una lettera è oggi, 23 settembre, la compagna di una vita di Sergio, Patrizia Marcagnani. La pubblichiamo interamente.
“Premetto che non voglio entrare nel merito di polemiche di cui recentemente si è letto: ognuno è libero di pensare e dire cose delle quali, evidentemente, si assume la diretta responsabilità con se stesso, con Dio, se credente, e con gli altri se ne ha considerazione. Voglio invece inviare alcuni ringraziamenti che ritengo doverosi alla vigilia dell’incontro che si terrà per la creazione della Fondazione da intitolare a Sergio Piazzoli; e poco importa il nome che eventualmente si intenderà o si potrà legalmente utilizzare. Ciò che conta, sarà verificare se c’è la reale volontà di dare seguito con iniziative, progetti, proposte al lavoro e alla passione di Sergio. E allora, voglio ringraziare pubblicamente quanti sono intervenuti per sostenere questa idea, a cominciare dagli artisti che con le loro parole hanno testimoniato le peculiarità della figura di Sergio non solo come organizzatore di concerti, ma soprattutto quale promotore di emozioni e sentimenti. Questo intento che sempre lo ha mosso, dimostrava il rispetto che aveva per il pubblico che a sua volta, per questo, gli ha voluto bene, sostenendolo nelle sue sperimentazioni artistiche. Ringrazio, ancora, per gli importanti contributi che hanno offerto, le personalità della politica locale e della cultura che sono intervenute, compreso chi ha mostrato perplessità e note critiche che torneranno utili perché non preconcette. C’è una persona in particolare, però, che voglio nominare esplicitamente: si tratta di Virgilio Ambroglini che mi ha contattata svelandomi l’intenzione di dare vita alla Fondazione e che tanto si è speso e si sta spendendo, nonostante tutto, per riuscire nell’intento. Da parte mia, ho aderito alla sua iniziativa che mi vede però, tengo a sottolinearlo, come una delle tante persone che eventualmente, tutte insieme, potranno realizzare e dare vita alla Fondazione. Detto questo, con estrema sincerità, il fatto che nei vari interventi pubblicati dal Corriere dell’Umbria la mia persona sia stata indicata quale erede morale e in un certo senso culturale dell’attività di Sergio, mi ha fatto enormemente piacere; anche perché questi attestati di stima e affetto sono venuti da artisti e persone che conoscono l’apporto della mia collaborazione nei tanti progetti cui Sergio ha dato vita. Concludo con un invito rivolto a tutti, nessuno escluso, per la serata del 29 settembre. Al Turreno, luogo a cui Sergio teneva moltissimo e al quale sono legati eventi memorabili da lui organizzati, potremo realmente verificare se c’è la volontà culturale da parte di questa città e di chi riconosce in Sergio il ruolo che ha svolto in trentacinque anni di attività, di dare testimonianza concreta di volerlo ricordare ma soprattutto di saperne raccogliere l’eredità. Io vi aspetto”.