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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Ricostruzione post terremoto Perugia, blitz finanza: sequestrati beni per 3 mln di euro

L'operazione, denominata Durc, della Guardia di finanza del comando provinciale di Perugia, sarebbe relativa all'alterazione di alcuni documenti presentati da una società edile

A conclusione di un'attività investigativa sviluppata sotto la direzione della Procura della Repubblica di Perugia, il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Perugia ha proceduto al sequestro di beni per oltre tre milioni di euro. Questo è quanto riferisce un comunicato della Finanza.

Le indagini hanno colpito alcuni beni sequestrati ad una società del settore edile che opera nel Perugino. Il sequestro riguarda quote societarie, beni mobili e immobili. Nell’indagine verrebbe ipotizzato un particolare reato, quello di responsabilità penale a carico di società in relazione ad alcuni documenti presentati. L’operazione Durc è legata all’attività di ricostruzione post terremoto.

Dunque, sulla scia della condivisione di tali obiettivi programmatici,  il dipendente Nucleo di Polizia Tributaria di Perugia, nell’ambito di una vasta operazione finalizzata al controllo della regolarità delle assegnazioni di contributi pubblici per la ricostruzione degli immobili lesionati e/o distrutti dal sisma verificatosi in Umbria nel 1997, ha accertato che un’impresa di costruzioni con sede in Campania ha effettuato lavori presentando falsi D.U.R.C (Documenti Unici di Regolarità Contributiva) così riuscendo ad ottenere indebitamente l’erogazione di circa € 4.000.000 di soldi pubblici.

Per effetto di tali circostanze, il legale rappresentante pro-tempore della società campana è stato denunciato alla competente A.G. per violazione degli artt. 482, 483 e 640 bis c.p. (“falsità materiale e ideologica commessa dal privato in atti pubblici” e “truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche”), commessi in Spoleto nel periodo dal 2004 al 2007.

Inoltre, è stato appurato che il soggetto in parola, successivamente al compimento dei fatti illeciti di cui sopra, ha aumentato il capitale sociale della società portandolo da circa € 10.000,00 a € 810.000 e, subito dopo, donato al padre sessantenne le quote della suddetta società in modo spogliarsi formalmente di tutti i suoi beni.

In ragione di tale comportamento, palesemente attuato con evidenti finalità simulatorie, il nuovo amministratore, padre del vecchio, è stato denunciato per riciclaggio e atteso che uno dei reati ascrittigli (“truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche”) comportava anche la responsabilità amministrativa dell’Ente ai sensi  D.Lgs. 231/2001, anche la società campana è stata iscritta nel registro degli indagati ed emesso nei confronti della stessa da parte dell’A.G. di Spoleto un apposito provvedimento di sequestro preventivo.

L’esecuzione del citato provvedimento, che per le AA.GG. locali e per il reparto operante costituisce la prima applicazione del D.Lgs. 231/2001 afferente alla responsabilità amministrativa degli enti, ha consentito di sottoporre a sequestro, in varie località della Campania, la totalità delle quote della società edile in parola (pari a € 810.000,00) ed il patrimonio imputabile alla stessa (tra cui un terreno sito a Deiva Marina - SP – su cui sono edificati manufatti grezzi per complessivi n. 15 appartamenti -  auto, camion e mezzi per il movimento terra- un appartamento sito in Avella (AV) - crediti verso clienti per circa € 1.350.000), per l’importo complessivo stimato di oltre € 3.200.000,00.

Il Comandante Provinciale di Perugia, Col. Tuzi ha riferito in conferenza stampa che: "Anche in questa circostanza ha tenuto a precisare che l’attività svolta dal Corpo della Guardia di Finanza, grazie alla perfetta sinergia con l’Autorità Giudiziaria, sfrutta tutti gli strumenti normativi messi in campo dal nostro legislatore per combattere il pericoloso fenomeno dell’indebita percezione di erogazioni pubbliche".
 

 

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