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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Sequestrarono due giovanissime per violentarle: per salvarsi si lanciarono dall'auto

La vicenda è finita in tribunale con una condanna di primo grado a carico degli imputati ma ora si torna in aula per l'Appello. La difesa spera in un importante sconto di pena o meglio ancora l'assoluzione

Erano stati condannati per sequestro di persona ai danni di due giovanissime, ma il 10 novembre si tornain aula per l'appello e la vicenda giudiziaria di riapre. Uno dei due autori si è sempre dichiarato innocente e dopo la condanna di primo grado, tornerà in appello. L'altro imputato invece, non ha ancora scontato la sua pena in quanto non è mai stato ancora ritrovato.  

I fatti risalgono a qualche tempo fa, due giovani slovacche conoscono due ragazzi di origine albanese in una discoteca in Umbria, tutto sembra procedere bene e dopo una serata trascorsa insieme  nel locale, gli albanesi si offrono per riaccompagnarle a casa. Le due amiche accettano ma durante il tragitto si accorgono che la strada non era quella indicata da loro e capiscono le reali intenzioni degli “affabili accompagnatori”.

A quel punto una delle ragazze, chiama un suo amico con il cellulare, parlando nella sua lingua gli fa capire che il pericolo che stavano vivendo. Allertate le forze dell’ordine , subito chiamano il cellulare della ragazza che aveva dato l’allarme, uno dei due predoni, accortosi, inizia a picchiarla e dall’altro capo del telefono iniziano a sentirsi urla e grida. Le donne, prese dal panico, si lanciano dall’auto in corsa per riuscire a salvarsi. Nonostante le ferite e le escorazioni, riescono a uscirne illese da quella che poteva diventare una vicenda orribile. Dopo la denuncia  si apre un processo giudiziario a carico dei due imputati.  Le due donne sono difese dall’avvocato Ermes Farinazzo. 

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