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Cronaca

Sentenze "sbianchettate", il giudice tributario sospeso dal lavoro e dallo stipendio

Ricorso al Tribunale amministrativo contro la decisione, ma la competenza è del Tar del Lazio

Le sentenze truccate sono costate la sospensione di un giudice della commissione tributaria di Perugia.

Secondo la Procura di Perugia due sentenze sarebbero state modificate dal geometra umbro, in funzione di giudice della commissione tributaria provinciale di Perugia, modificandole con il bianchetto a favore di un avvocato (indagato anch’esso per corruzione e falso). I due avrebbero agito in concorso per favorire i altrettanti clienti del tributarista del foro perugino. A destare sospetti il ribaltamento di una decisione che riguardava un broker assicurativo, accusato di aver sottratto soldi ad alcuni risparmiatori. La commissione tributaria aveva deciso per la restituzione del denaro da parte del procacciatore d’affari. La parola “rigetta”, riferita al ricorso del broker, era diventata, però, “accoglie”. Un giudice si era accorto del raggiro ed era scattata l’indagine.

Ora il giudice indagato ha chiesto l’annullamento della sospensione disciplinare da giudice della commissione tributaria e dal compenso fisso “in ragione di anomalie riscontrate in due sentenze, i cui dispositivi di accoglimento appaiono alterati e contrastanti (il primo mediante una correzione ed il secondo mediante una sostituzione previa “sbianchettatura”), rispetto all’originario rigetto dei relativi ricorsi”.

Siccome la decisione è stata presa dal Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria a livello nazionale, i giudici amministrativi hanno dichiarato la propria incompetenza territoriale sul ricorso, individuando come giudice territorialmente competente il Tribunale amministrativo regionale per il Lazio, sede di Roma, dinanzi al quale il ricorso potrà essere riproposto nei termini di legge.

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