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Cronaca

Sentenza Tar su nidi e scuole infanzia, Uil: "Contagio in aumento. Timori per sanità e personale"

La segretaria regionale Marinelli interviene e chiede intervento delle istituzioni

Lo strappo della Uil sulla scuola dopo settimane che Cgil in testa e sindacato degli studenti di sinistra a ruota hanno ribadito la necessità di aprire le scuole di ogni ordine e grado in Umbria. Se i sindaci si stanno interrogando se fare una nuova ordinanza di blocco degli asili e delle scuole dell'infazia, la Uil dopo aver sentito i propri iscritti del mondo scuola prende posizione: troppo pericolosa la variante inglese che prende soprattutto i bambini.

Si teme un contagio a catena: studenti-professori-genitori-amichetti. Scrive Lucia Marinelli, segretaria regionale Uil Scuola Umbria "visti i casi di contagio in notevole aumento, e che la variante colpisce di più i bambini, mette in grossa difficoltà il personale di queste scuole. Si sa, perché segnalato sin troppo spesso, che i piccoli alunni non indossano le mascherine e che è pressoché impossibile mantenere le distanze, con grandi rischi per il personale docente e Ata. Non è nel nostro interesse alimentare contrapposizioni con i genitori, con cui, anzi, condividiamo gli obiettivi educativi dei loro figli, in un quadro di comunità educante assolutamente prioritario".

La Uil ritiene, pertanto, che sia importante un intervento delle istituzioni tutte, Regione e Comuni coinvolti, a garanzia del diritto alla sicurezza del personale e degli stessi piccoli studenti, e invitiamo i genitori a intervenire presso le stesse per ottenere dei provvedimenti che garantiscano sì il diritto allo studio dei propri figli, senza dimenticarci che la salute e la sicurezza è un bene primario per tutti i cittadini e i lavoratori, a cui noi, come sindacato, dobbiamo, prima di tutto, rendere conto”.

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