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Cronaca Ponte San Giovanni

"L'area della stazione ferroviaria invasa da canneti, topi, insetti ed incuria"

La segnalazione arriva da parte di Gino Goti, cittadino ponteggiano, che ha raccolto le lamentele dei residenti le cui abitazioni si affacciano sulla stazione

Va bene il “verde”, soprattutto se è ben curato, ma quando è troppo, è troppo: specie quando è lasciato libero di invadere e inquinare il territorio. “E' questa la lamentela dei residenti di via Primavera che si affaccia proprio davanti all'area della stazione di Perugia-Ponte San Giovanni, segnala Gino Goti, che prosegue: “Residenti che avevano già lamentato la presenza di un piccolo rettile, forse una innocuo biscia, e che ora tornano ad alzare la voce perché il canneto posto tra il piazzale di tre condomìni e i binari è diventato un vero e proprio allevamento di topi e di vari insetti, moscerini, calabroni e altri microscopici volatili che entrano dappertutto “assalendo” anche chi approfitta di una panchina per riposarsi o di un breve percorso pedonale”.

Canne alte oltre sei metri che ogni 3 o 4 anni sono tagliate con i residui del taglio lasciati sul posto a incrementare l'ormai spesso strato di altre erbe e cespugli: un “Habitat paradisiaco” per insetti, topi e rettili.

“La zona segnalata richiederebbe una bonifica e una cura più costante per renderla sicura dai pericoli che crea, così come è, e gradevole anche per i viaggiatori dei convogli in transito che ad ogni fermata in stazione si riempiono di moscerini quando si aprono le porte delle carrozze.

“Il regolamento delle ferrovie, proprietarie anche degli spazi ai lati dei binari, imporrebbe una cura attenta e costante fino a 20 metri dalla strada ferrata, anche soltanto per una questione di sicurezza. I residenti ricordano che una decina di anni fa, per sicurezza, furono tagliati abeti, pini e altre piante (una ventina) che occupavano lo spazio dove ora il canneto ha trovato la libertà di espandersi senza che nessuno provveda ad una bonifica a base di diserbante e una cura a tutela della sicurezza, ma anche della “bellezza” di una scarpata prospiciente la stazione, quinta naturale che, se curata, darebbe già un altro aspetto contro il degrado e la trascuratezza di tutta l'area”.

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