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Cronaca

Scuola, i sindacati attaccano: "si riparte con i problemi di sempre"

I sindacati di Cgil e Flc scuola dell'Umbria augurano un buon inizio di anno scolastico a tutti gli istituti regionali non dimenticando la situazione gravosa di strutture e sistemi scolastici: "Restano i problemi di sempre"

"Come ogni anno la scuola è partita, grazie all'impegno e alla dedizione del personale docente e non, oltre 13mila lavoratori in Umbria. Ma è come una macchina che viaggia con il ruotino: cammina, ma non potrà mai farlo a pieno regime". Con queste parole il sindacato Cgil cercasi tenere puntati i fari sulla situazione non certo ottimale della scuola italiana e umbra

Numeri alla mano, la Flc e la Cgil dell'Umbria, presenti i segretari Amedeo Zupi e Domenico Maida per la categoria e Mario Bravi e Giuliana Renelli per la confederazione, ha illustrato in una conferenza stampa la situazione della scuola in Umbria all'apertura del nuovo anno scolastico ed indicato le varie criticità che continuano a interessarla.

Prima di tutto il sindacato ha precisato come le immissioni in ruolo di personale docente (185) e Ata (92), spesso annunciate come fossero nuove assunzioni, in realtà non lo sono mai state. "Si tratta semplicemente di una parziale copertura (al massimo il 50%) dell'organico che si libera per pensionamenti o altro", spiega il sindacato. "Non a caso i livelli di precariato restano altissimi. Un esempio emblematico è quello degli insegnanti di sostegno: a fronte dei 220 docenti precari che quest'anno lavoreranno nelle scuole primarie dell'Umbria con contratti annuali, sono state solo 15 le immissioni in ruolo".

Anche sul fronte dei dirigenti poi esistono non pochi problemi, 7 scuole dimensionate, con oltre 900 studenti, sono rimaste senza, una situazione che il ministero a detta del sindacato non può più rimandare ma che deve assolutamente sanare. Siamo invece 'all'emergenza totale' in Umbria sul fronte del personale Ata, in particolare quello amministrativo, in special modo nel Ternano.
"Questi lavoratori hanno un compito fondamentale, che è quello della vigilanza - sottolinea il sindacato - ma in moltissime realtà della nostra regione non ci sono le condizioni per assolvere a questo compito. In media, ormai, non abbiamo un collaboratore per ogni edificio scolastico e alcuni lavoratori sono costretti a fare i pendolari tra diversi plessi per supplire alle gravi carenze di organico che permangono, nonostante le assunzioni fatte".

Eppure, è proprio dalla scuola e dalla formazione che secondo la Cgil, occorre partire per cercare un'uscita dalla crisi. Anche sul fronte degli investimenti. Basta pensare alle immense possibilità di intervento nella manutenzione degli edifici scolastici, circa 800 in Umbria e in molti casi risalenti addirittura al Ventennio o di ammodernamento.

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