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Cronaca

Tribunale penale al Capitini, dirigente scolastico e docenti contrari: "E' sbagliato. Cerchiamo spazi anti Covid e ce li tolgono"

Il consiglio d'istituto firma un documento in cui dichiara l'incompatibilità tra l'attività scolastica e la presenza del tribunale. Un "pasticcio" che rimanda alle sedi distaccate trasferite a Balanzano

Studenti, docenti, avvocati, detenuti, parti civili, giudici, polizia penitenziaria. Tutti a Pian di Massiano, al centro congressi annesso alla scuola Capitini di Perugia. Non si sa quando, né per quanto tempo e anche sulle modalità di svolgimento di quali udienze e in quali giorni.

Il dirigente scolastisco Silvio Improta si dice “sorpreso” e di essere venuto a conoscenza dell’accordo tra Provincia e Tribunale a cose fatte. “Ho chiamato il presidente Bacchetta – ha detto il preside Improta – E mi è stato confermato che si svolgeranno udienze. Come, quando e per quanto tempo nessuno sa nulla. Il centro congressi è della Provincia e poteva fare quello che ha fatto, ma si trova a due plessi scolastici, avrebbero potuto avvertirci prima”.

Centoventi docenti dell’istituto hanno firmato un documento, esprimendo contrarietà a quanto accaduto: “Increduli di fronte al trasferimento della sezione penale del Tribunale nello spazio di un cortile scolastico, all’interno della recinzione scolastica – si legge nella nota - Cortile usato dagli studenti in entrata ed uscita dalla scuola, stesso cortile usato nelle ricreazioni”. Nel centro congressi, inoltre, si svolgono assemblee, recite scolastiche, iniziative con altre scuole perugine. Una riduzione degli spazi scolastici proprio nel momento in cui se ne cercano di nuovi per non trovarsi impreparati alla riapertura delle scuole (il 14 settembre) con le nuove regole sul distanziamento sociale imposte dall’emergenza Coronavirus.

Il complesso del Capitini è frequentato ogni giorno da 1.200 persone la mattina e da un minimo di 100 ad un massimo di 1.000 nel pomeriggio con le attività rivolte a studenti, famiglie e cittadini.

Come far convivere “la necessità di avere un ingresso riservato al centro congressi per i detenuti, i magistrati, il personale di servizio del Tribunale e gli avvocati – si legge nel documento dei consiglio dei docenti – con il personale della scuola e gli alunni”, considerando anche la chiusura del parcheggio con l’uso esclusivo da parte di “operatori giudiziari, veicoli di trasporto dei detenuti e di tutte le vetture che devono entrare nel cortile per esigenze legate all’attività dei tribunali”.

I docenti si domandano anche se sia compatibile la presenta del Tribunale penale con quella degli studenti e se sarà garantita la sicurezza sia della scuola sia del Tribunale. Come far convivere le numerose attività scolastiche con le regole del Tribunale? E quando ci saranno gli esami di maturità? Le iniziative scolastiche pomeridiane?

L’accordo tra Provincia e Tribunale, insomma, sembra che sia stato raggiunto senza tenere in considerazione tante variabili, comprese quelle imposte dall’emergenza sanitaria. “È sbagliato bloccare per un anno, o forse più, il centro congressi per utilizzarlo come aula di udienza – conclude il dirigente Improta – Ci è stato detto che si tratta di esigenze indifferibili e le possiamo comprendere, ma allora sarebbe stato meglio adibire un capannone”. Cosa che è già stata fatta quando vennero soppresse le sedi distaccate e tutto finì in un capannone a Balanzano. In quel caso gli avvocati protestarono, chissà che non lo facciano anche ora.

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