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Scoperta eccezionale: nella chiesa di San Luigi alle Volte affreschi inediti del Pomarancio

La scoperta è un dono personale dell'imprenditore cinese Jacky Deng, che anticiperà i soldi occorrenti per il restauro e regalerà il completamento del lavoro della scoperta per omaggiare Perugia con un valore aggiunto di arte e di storia

All’ex chiesa di San Luigi in via delle Volte, oggi negozio Niba 1°, scoperta eccezionale: sotto la scialbatura un’opera sconosciuta del Pomarancio.

“Veramente un grande dono”, commentano i restauratori della Società perugina Kyanos, autorevolmente guidata dalla responsabile Carla Mancini, una vera caposcuola. Durante i lavori di consolidamento, restauro e recupero artistico in via delle Volte è emerso il completamento di un’opera risalente al 1568.

Quello che sembrava in ordine – specialmente nella cupola – a un esame ravvicinato è apparso in una condizione di ammaloramento, prossima alla perdita. Parti consistente di intonaco si erano sollevate e, senza un adeguato fissaggio con resine acriliche, sarebbero irreparabilmente crollate”. Questa la diagnosi degli esperti.

Scalzando le superfici dei due settori laterali alla sinopia della Maestà, un raffinato monocromo, sono comparse delle immagini. Sulla sinistra, sotto le Nozze di Emmaus, due figure di cariatidi, parzialmente mutile per demolizione delle spallette. Sul lato destro, due perfette cariatidi che rappresentano, a sinistra, un vecchio, simmetrico alla figura di un giovane: palmare metafora delle età delle vita.

Si tratta di profili ad alta intensità espressiva, di mano del pittore Pomarancio (all’anagrafe Nicola Circignani) che in autografo dichiara: “Nicolaus Circignus Florentinus pinxit”. Sopra, all’interno di una cornice, è stata scoperta una figura di donna inginocchiata davanti a quel che resta di un profilo umano di cui s’intravvede un braccio.

Secondo gli esperti, dovrebbe trattarsi della cena di Levi, unico brano evangelico in cui appare una figura femminile durante un momento conviviale. Potrebbe trattarsi di una Maddalena o Maria: la donna si appresta a lavare con le lacrime i piedi di Gesù, che poi asciugherà coi propri capelli.

Altro non è dato riconoscere, causa la rottura dell’intonaco. Ma si tratta comunque di una scoperta unica e interessante dal punto di vista storico e artistico.  Finirà sui libri.

Sotto la cornice, tra le due cariatidi, si distingue chiaramente una porta sfessurata di raffinata fattura.Tra le altre emergenze riportate a leggibilità, il restauro ottocentesco (1888) con decorazioni indubbiamente riferite al territorio e alla città: si riconoscono San Pietro, San Costanzo, un paesaggio lacustre.

“Bellissimi i candelabri con candele accese, a memoria dell’impegno dei notabili ai quali toccava l’onore e l’onere di fornire olio e cera per l’accensione perenne alla Cappella nobiliare”, fa notare Carla Mancini. Colori e immagini prendono vita sotto l’opera paziente dei restauratori Paolo Biscarini, Silvia Polidori e Paolo Proietti.

Notazione fondamentale: la scoperta è un dono personale dell’imprenditore cinese Jacky Deng, che ha fatto una duplice scelta. Anticipare a sconto d’affitto i denari occorrenti per il restauro del complesso ciclo del Paradiso del Pomarancio. E – da sottolineare con l’evidenziatore – ha inteso regalare il completamento del lavoro della scoperta per omaggiare Perugia con un valore aggiunto di arte e di storia.

Ciò serva anche a smentire l’immagine di presunta rapacità con cui era stato commentato (da certi preconcetti giudizi di perugini) l’intervento dell’imprenditore della moda  di Hong Kong come forma surrettizia di colonizzazione della città del grifo.

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