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Cronaca

Esclusiva- Imprevedibile scoperta nella cattedrale di San Lorenzo: un bozzetto del '400 torna alla luce dopo secoli

Dietro la tela dello "Sposalizio" di Wicar, dopo due secoli, è stato scoperto un bozzetto anonimo datato 1424

Imprevedibile scoperta in cattedrale. Nessuno lo vedeva da circa due secoli. Non se ne aveva notizia in nessun libro. Perugia Today è l’unica testata a raccontare e mostrare l’immagine di un bozzetto quattrocentesco, di autore anonimo, “rivelatosi” durante lo smontaggio dello Sposalizio del Wicar.  Dall’Ottocento, nessun critico o storico dell’arte aveva potuto vedere ciò che c’è, nella Cappella del Santo Anello, sulla parete dietro la tela del Wicar. Non se ne aveva alcuna notizia e casualmente è venuto alla luce l’abbozzo di un crocifisso (monocromo in marrone), che porta la data 1424.

Questi i fatti. La Pinacoteca di Brera ha chiesto in prestito ai canonici della cattedrale di S. Lorenzo lo “Sposalizio” del Santo Anello, in occasione della mostra “Perugino e Raffaello. Attorno a due sposalizi della Vergine”. Alla nostra tela “Lo sposalizio della Vergine” di Jean Baptiste Wicar era stato affidato il compito di sostituire, nell’altare ormai spoglio (1825), il dipinto di Perugino che lo stesso Wicar aveva contribuito a sottrarre alla cattedrale di Perugia. Il maltolto, ossia il lavoro del Perugino, era naturalmente finito in Francia, vittima della furia predatoria napoleonica.

La ragione del prestito era quella di consentire un confronto diretto tra la pala del Perugino e il quadro dell’allievo Raffaello, di identico soggetto, con l’aggiunta dell’opera del Wicar che sostituì, appunto, l’originale del Perugino, ma senza copiarlo. Dunque, sostanzialmente, un confronto a tre: Perugino, Raffaello e Wicar.

Da precisare che la pala del Perugino, soffiataci dai Francesi, era stata commissionata dalla confraternita di San Giuseppe per la cappella del Santo Anello. Venne eseguita fra il 1499 e il 1504 ed esposta accanto alla taumaturgica reliquia. Come accaduto ad altre opere – lo abbiamo appena ricordato – anche questa fu depredata dai francesi e portata oltralpe. E al mediocre pittore Wicar era stato assegnato il compito di realizzare qualcosa di simile, anche se enormemente inferiore sul piano artistico. Tanto per rimpiazzare il quadro “carpito” al patrimonio artistico della Vetusta.

La seconda tela del confronto, lo Sposalizio di Raffaello, venne realizzata nel 1504 per la cappella di San Giuseppe della chiesa di San Francesco a Città di Castello. Nell’esposizione di Brera (in sala XXIV), assieme alle opere consimili di Perugino e Raffaello, come terzo è stato dunque in mostra anche il nostro “Sposalizio della Vergine” del Wicar, certamente meno bello, ma significativo, almeno per l’identico soggetto.

Per tutto questo periodo, nella cattedrale di San Lorenzo, sopra l’altare della Cappella del Santo Anello, era stata esposta una sbiadita replica fotografica dell’opera del Wicar, tanto per non lasciare il buco. La sorpresa e la scoperta sono state segnalate al cronista da monsignor Sciurpa, priore dei canonici della cattedrale.

Ed ecco il ritrovamento. Dietro la tela, sulla parete, è abbozzato un crocifisso, con una corona di spine posizionata all’incrocio delle due assi e un teschio alla base. Vi si legge la data A(nno) D(omini) 1424. Non che si veda qualcosa di eccezionale: niente più di un semplice abbozzo. Ma si tratta di un inedito, a tutti sconosciuto. Sul quale critici e storici dell’arte potrebbero utilmente esercitare la propria acribia. Anche se ormai la tela originale è stata rimontata e il bozzetto non è più visibile… tranne che nella testimonianza iconografica di Perugia Today.

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