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Cronaca

Il popolo degli scomparsi: anche in Umbria c'è chi parla di bambini venduti

In Umbria sono in tutto 138 le persone di cui non si hanno più notizie, a dirlo sono i dati del ministero degli Interni. C'è chi parla anche di vere e proprie "compravendite" di minorenni, gettati poi nel macabro mondo della pedofilia

Di media sono 29 le persone che ogni giorno entrano a far parte del popolo degli scomparsi. Di loro non si sa più nulla. Nessuna traccia. Nessun segnale. Spesso neanche un biglietto lasciato alla famiglia. Se siano vivi o morti questo nessuno lo sa, perché come dicono i dati del ministero degli Interni la motivazione della scomparsa la maggior parte dei casi “non è determinata”.

In Umbria la situazione non è diversa. Sono in tutto 138 le persone di cui non si hanno più notizie. A questi vanno aggiunti quegli 8 cadaveri mai identificati, quattro dei quali ripescati in fiumi o laghi. E se in Italia la maggior parte degli scomparsi sembrano essere stranieri, qui la situazione è del tutto diversa, perché a far perdere le loro tracce sono quasi sempre italiani.

Una voragine che non ha fine e che inghiotte sempre più persone. A finirci dentro anche i bambini, oltre dieci mila dal 1978 ad oggi. E anche se nessuno ne parla c’è chi in una delle aule del Tribunale di Perugia, a suo tempo, denunciò “giri strani” dove venivano venduti bambini per “atti indescrivibili”. Giri strani presenti proprio nella “verde”, in questo caso rossa regione, e riconducibili alle sette sataniche.

C’è anche chi parla di vere e proprie tratte di bambini quindi venduti al mondo perverso della pedofilia, ma nella realtà dei fatti nessuno ha prove concrete per poterlo affermare con certezza. Unica cosa certa è che di questa persone non si sa più nulla.

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