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Cronaca

Suora scippata dello zaino poggiato sul carrello della spesa, scatta la gara di solidiarietà

Il racconto della religiosa su Facebook: "In tanti si sono adoperati per aiutarmi. Tutto concorre al bene, quindi dico alle donne di tenere stretta sempre la borsa"

Suora scippata dello zainetto lasciato sul carrello mentre mette la spesa in macchina. È la stessa suor Roberta Vinerba, molto conosciuta a Perugia per la sua attività di apostolato, con i giovani e nelle scuole, teologa e ospite spesso di trasmissioni televisive in cui si parla di fede e cristianesimo, a raccontarlo in un lungo post su Facebook, anche come avvertimento a non lasciare mai la borsa nel carrello.

“Vado a fare spesa … esco e con il carrello vado verso la macchina. Apro con la chiave elettronica per mettere la spesa nel portabagagli e rimetto la chiave nella tasca dello zaino appoggiato sul carrello che tengo appiccicato a me mentre sistemo la spesa. Termino, sto per chiudere il portellone della macchina quando avverto una folata di vento come di una macchina che mi sfiora, ma giro e vedo il carrello vuoto, senza il mio zaino, e una utilitaria blu scuro che a tutta velocità si allontana”.

Da questo momento è un susseguirsi di eventi che la religiosa, logicamente, spiega dandogli un senso di speranza e intervento di Dio, attraverso una serie di uomini e donne disponibili ad aiutare. La suora non riesce a prendere il numero di targa dell’auto, chiede “di poter telefonare alla polizia, al centro info all'ingresso l'addetta gentilissima chiama il responsabile della sicurezza che arriva in un attimo, persona gentilissima e davvero attenta e disponibile”. Poi chiama due amici, dei quali ricorda il numero di cellulare, per “andare subito a casa mia (nello zaino le chiavi di casa con tutti i documenti con relativo indirizzo) e presidiarla, all'altro di venire a prendermi (la chiave della macchina nello zaino rubato) e assistermi anche perché io mi rendevo conto di essere veramente bisognosa d'aiuto”.

Nel frattempo arriva un signore che ha trovato un cellulare nel piazzale del supermercato. Vengono bloccare bancomat e carta di credito, poi di corsa alla Polizia a fare denuncia.

Mentre suor Roberta è in Questura si presenta un uomo, uno straniero, che ha ritrovato lo zaino vicino ad un contenitore dei vestiti della Caritas (combinazione o disegno superiore?) davanti alle Poste, la cui direttrice era amica di un conoscente della religiosa. Nello zaino c’è tutto, mancano solo i soldi. Lo straniero che ha ritrovato lo zaino si confida con la religiosa e l’amico sacerdote che l’accompagna e trova un aiuto insperato per un problema che lo assilla da tempo.

Gran finale in banca, dove un impiegato risolve tutti i problemi relativi al blocco delle carte. Tutti quelli che sono stati protagonisti della vicenda meritano la benedizione della religiosa e come “ha sempre insegnato il nostro vecchio parroco ho benedetto i ladri (benedite coloro che vi fanno del male) perché se mi avevano tolto le sicurezze della quotidianità non dovevano avvelenarmi con la rabbia” conclude suor Roberta secondo la quale “tutto concorre al bene”, anche un post “per mettere sull'avviso altre donne. Può capitare di tenere lo zaino sul carrello mentre si sistema la spessa, si tiene il carrello con le mani, la borsa praticamente attaccata a noi ... beh non basta. Non lo farò mai più”.

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