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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

LA LETTERA "Vi racconto le minacce subite da un pusher che si sente padrone del Centro"

Una lettera aperta indirizzata al sindaco Andrea Romizi arriva da Pietro Rizzo, un giovane professionista che insieme ad un amico è stato minacciato, insultato e deriso da uno spacciatore che pretendeva rispetto (chissà per quale motivo)

Non è un fatto banale solo perchè non si è fatto male nessuno. Ma è una storia che dimostra ancora una volta come oggi più che mai la nuova amministrazione, le forze dell'ordine e il nuovo prefetto che verrà dovranno dare il massimo per arginare la prepotenza, la criminalità dei clan degli spacciatori in centro.

Qualcosa è stato fatto. Il clima si percepisce sta cambiando ma i danni e le follie del passato sono ancora eredità pesanti. Per questo il cittadino perugino Pietro Rizzo ha voluto metterci la faccia con una lettera aperta per ricordare che ora è il momento di agire, ora è il momento di mandare dei segnali ai cittadini che hanno chiesto e sostenuto un cambiamento epocale politico a Perugia.  (la redazione)

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All'attenzione del Sign. Sindaco di Perugia _ Andrea Romizi da parte di Pietro Rizzo

Signor Sindaco, sono un cittadino del comune di Perugia, ho un lavoro da libero professionista nel campo del design e pago le tasse. Le vorrei raccontare un episodio capitato a me e al mio amico Pietro Paris, nella serata di martedì 22 / 07 / 2014. La serata era piacevolmente animata per essere un martedì, piena di belle ragazze e di conoscenti che giravano per il centro di Perugia.Dopo una "vasca" io e il mio amico Pietro siamo andati a prendere una birra al Bar Duomo e successivamente ci siamo spostati sulla scalinata di fronte al Duomo,  eravamo solamente noi e una coppia che si trovava a qualche metro di distanza.

Questo perfetto martedì sera è stato bruscamente interrotto da un figuro che si è posizionato alle nostre spalle, si è abbassato e mettendoci le mani sulle spalle ci ha chiesto: "volete il fumo?". Noi con una risposta un po' secca e fredda gli abbiamo detto di no, il tipo ha ribadito la domanda e noi abbiamo gentilmente rigettato la sua richiesta cercando di tagliare corto e sperando che si allontanasse il prima possibile, in modo da ritornare alle nostre chiacchiere e alla nostra serata.

L'uomo però insiste arrogantemente: "dammi il tabacco o le sigarette" e noi gli abbiamo risposto che non l'avevamo (io non fumo) il mio amico invece si e aveva un pacchetto di sigarette nelle tasche dei jeans; l'uomo a quel punto si è alterato e ci ha detto: "Non mi devi prendere per il x... le vedo sono lì... non farmi tirare fuori il coltello, sennò sgozzo qualcuno stasera hai capito?"; a questo punto il mio amico tira fuori il pacchetto e con sguardo amareggiato glielo porge.

A questo punto l'uomo continua, non è contento di aver già rovinato la serata e aver minacciato due persone per poche sigarette, vuole rincarare la dose e parte con una tesi sul rispetto: "A Perugia lo sanno tutti che devono rispettarmi, vi va bene questa sera solo perchè siete uomini e io rispetto gli uomini, se eravate donne vi portavo a casa mia e vi stupravo così imparavate cosa è il rispetto!!".

Purtroppo questa persona non era sola e quindi non si poteva iniziare nemmeno una discussione, in quanto si capiva che saremmo andati incontro ad una rissa abbastanza pericolosa. Il nostro sguardo su di lui è stato sempre pesante ma purtroppo non potevamo fare nulla. Io e il mio amico con una ombra pesantissima addosso ci siamo alzati e ci siamo allontanati verso il corso. A questo punto abbiamo visto una pattuglia di polizia che allegramente stava girando dentro la macchina tra i tavolini, facendo la gincana tra le scale di Palazzo dei Priori e Andrei.

Guardando questa scena la domanda che è sorta spontanea ad entrambi è stata la seguente: "Ma questi che fanno? Controllano i tavoli? Vanno a fare i giretti? Perché non sono in giro a piedi a controllare chi spaccia? Se avessi un distintivo e una pistola e un ducato ne portavo dentro almeno 15......". Abbiamo fermato la macchina con i due agenti di polizia e gli abbiamo raccontato la storia dicendo: "tanto per tenervi informati su quello che succede laggiù.....", detto ciò uno dei due ha chiesto al mio amico: "ma è un tipo riccetto con la camicia"? E noi: "si" e l'agente parlando al collega: "Ah sì sì sarà sicuramente XXXXXXX". noi avevamo la faccia basita !!!

Forse per il caso, in quel momento stavano passeggiando per il corso davanti a noi i compari dell'uomo, subito abbiamo detto agli agenti: "guardate laggiù ci sono i sui compari, sono quelli". E gli agenti hanno detto: "ok ok controlleremo". A questo punto io e il mio amico ci siamo allontanati verso Piazza Italia e all'altezza dei giardini, abbiamo guardato verso San Domenico e abbiamo visto la pattuglia che se ne andava da qualche altra parte scendendo dal centro, ci siamo guardati e sempre più basiti ci siamo detti "ARGIMO!!"

Questa serata storta a metà,  mi ha fatto sentire derubato, non delle sigarette del mio amico, ma della mia libertà nella città che io amo e ho sempre difeso e cercato di far conoscere al mondo! BISOGNA VERGOGNARSI TUTTI, perché purtroppo abbiamo dato la possibilità a questa gente di prendere le redini della città, dovremmo sollevarci, dovremmo rispondere a queste continue minacce e violenze quotidiane che inquinano la nostra bella città e ci impoveriscono sempre di più.

Le istituzioni dovrebbero essere dure con questa gente che impoverisce il territorio, che fa arrivare meno turisti, che fa abbassare gli affitti e dà da mangiare a giornalisti senza scrupoli. La gente dovrebbe essere dura con queste dinamiche, dovremmo reagire, non in modo violento, ma con una presa di posizione netta e decisa.

Signor sindaco, ho voluto raccontarle questa vicenda, che alcuni potranno credere banale, visto che nessuno si è fatto male , perché penso che la comprensione della quotidiana vessazione che questa gente applica costantemente ai cittadini, sia cosa ben più grave di alcuni fatti eclatanti e isolati, spero che questa lettera sia uno spunto per iniziare a far qualcosa, per riprenderci la città e per capire che gli sforzi per migliorare potrebbero portare un incremento economico ben più alto (perché più distribuito) e più duraturo dei soldi di spacciatori e  malviventi.

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