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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Sanitopoli, i presunti "favori" nei diari della segretaria della Lorenzetti

Presente in aula oggi - 17 marzo - anche l'ex presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, che ha così assistito all'udienza del processo Sanitopoli che la vede tra gli indagati

File, titoli e appunti che fanno comprendere il lavoro minuzioso, dettagliato e metodico svolto dall’allora capo di gabinetto della presidente Lorenzetti, Sandra Santoni. Era, infatti, lei a mettere davanti agli occhi dell’ex Presidente della Regione Umbria, quotidianamente, un mattinale dove erano contenuti i consigli dei collaboratori e non solo.

Un “diario” letto nelle sue parti più salienti oggi – 17 marzo - in aula. Un’udienza lunga, a tratti tesa, dove il tempo è stato scandito da date che si sono susseguite per comprendere quando quelle delibere, e più nello specifico quella che riguarda l’assunzione della Santoni, siano state emesse e perché siano finite per essere protagoniste di un’inchiesta, quella di Sanitopoli, che vede tra gli imputati più importanti l’ex presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, l’ex assessore alla sanità Maurizio Rosi, l’ex capo di gabinetto della giunta Lorenzetti, Sandra Santoni, l’ex direttore della sanità Paolo Di Loreto, l’ex direttore generale della Asl 3 Gigliola Rosignoli, ma anche altri dirigenti e segretari regionali coinvolti: Franco Biti, Francesco Ciurnella, Giuliano Comparozzi, Luca Conti e Giancarlo Rellini.

A leggere quegli appunti nella aula A del tribunale penale di via XIV Settembre, il maresciallo Alessandro Gatti, incalzato dalle domande dei sostituti procuratori Mario Formisano e Massimo Casucci. “Di Loreto vorrebbe che i dirigenti possano assumere chi vogliono, ma rispettando i bilanci prestabiliti. Ne ha già parlato con Rosi… Di Loreto dice di procedere così”. Un appunto che porta la data 9 febbraio 2010. Ma è sempre il sostituto procuratore a chiedere di leggere un’altra parte: “Su Terni l’unica cosa a cui tiene la Presidente è l’assunzione della moglie di R.”.

Ma se da una parte il mattinale, contenuto interamente in un cd e sequestrato proprio a casa della Santoni, sembra dare un ritmo continuo a quella che è stata l’attività della Lorenzetti e dei suoi rapporti con i vari protagonisti dell’intera vicenda, dall’altra ad essere palesemente sotto accusa è la delibera delle assunzioni “anomale”, se così possono essere definite, dato che ancora tutto deve essere dimostrato.

Un semplice numero: 1402, ma che gli imputati molto probabilmente non scorderanno mai. È, infatti, questo il numero della delibera con la quale, secondo l’accusa, Sandra Santoni venne assunta come dirigente amministrativo all’Asl numero 3 di Foligno. Niente di male se non per quella correzione a penna che sostituiva un tre con un quattro e cioè l’esatto numero dei posti richiesti per la nomina a dirigente. Uno in più quindi che coinciderebbe con il posto da dirigente aggiunto, secondo i sostituti procuratori Mario Formisano e Massimo Casucci, per fare spazio a Sandra Santoni.

Niente di dimostrabile al momento. L’aria si fa tesa in aula. E quando l’avvocato Franceschini, difensore della Santoni, chiede al maresciallo Gatti: “Come fa a sapere che era proprio per la mia assistita quel posto?”,il maresciallo alza i toni: “Perché l’abbiamo sentito per telefono”. Le intercettazioni però non sono state ammesse al processo, perché considerate non corrette formalmente. Una dichiarazione, quella del Maresciallo, che viene subito mozzata.

Nel frattempo l’ex Presidente della Regione Umbria, agguerrita per natura, se pur provata dall’intera vicenda, sembra comunque essere serena, rispondendo alla stampa tra sorrisi e frasi gentili che non hanno nulla a che fare con il processo: “Parlerò quando tutto sarà finito”. Silenzio anche da parte del suo legale Luciano Ghirga.

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