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Cronaca

Le Fiamme Gialle avranno carta bianca sulla sanità umbra: caccia ai medici furbetti

Un protocollo tra Regione e Guardia di Finanza per fare le pulci alla macchina sanitaria dell'Umbria. Massima attenzione su medici (intromoenia), ricette e anche prestazioni gratuite. Si cerca di evitare di bruciare soldi pubblici

I segugi della Guardia di Finanza avranno pieno appoggio dagli uffici regionali della sanità per indagare su sprechi, truffe, finti benefici, ricette anomale e persino sui medici. Insomma carta bianca per evitare che le risorse per la sanità pubblica non finiscano in mani sbagliati invece che direttamente a chi ha realmente bisogno. La nuova strategia salva-risorse e anti-furbetti è stata sottoscritta dalla presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini e dal generale Cristiano Zaccagnini, comando regionale della guardia di finanza. Le fiamme Gialle si muoveranno sistematicamente, avendo a disposizioni dati e cartaceo, su: l'attività delle strutture convenzionate con il servizio sanitario nazionale, alle anomale prescrizioni di medicinali, alle esenzioni dal pagamento del ticket, all'acquisto di materiali sanitari, fino al controllo dell'esercizio della libera professione in generale ed a quella in regime di 'intramoenia'. 

Tra Regione Umbria e gdf già in passato era stato sottoscritto un analogo protocollo che ora viene rinnovato per una durata di tre anni. "Ogni euro sottratto indebitamente alla spesa sanitaria - ha affermato la presidente Marini - è un euro in meno per la sanità pubblica e quindi per i cittadini. Grazie a questo protocollo - ha aggiunto la presidente - metteremo in atto azioni che avranno sia un carattere preventivo che repressivo, al fine di garantire, anche per ciò che riguarda l'utilizzo di risorse pubbliche in sanità, l'appropriatezza della spesa".

Si dice convinto il Generale Cristiano Zaccagnini che, con i nuovi strumenti e la massima collaborazione, sarà possibile smascherare furbate che poi finiscono nel conto da far pagare ai cittadini soprattutto in questo periodo di tagli pesanti alla macchina pubblica. "Il nostro compito è, infatti, anche quello di tutelare - ha concluso il Generale - il settore della spesa pubblica, individuando eventuali scorrettezze o utilizzo improprio di denaro pubblico. Se, infatti, i soldi pubblici non sono spesi in maniera corretta si creano danni allo stesso sistema sociale, facendo venir meno la funzione solidaristica del servizio sanitario".

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