Umbria impreparata alla seconda ondata della pandemia. Giunta “sorda” alle sollecitazioni dell’opposizione e alle proposte avanzate dai consiglieri di minoranza. Ma è ancora possibile lavorare insieme per soluzioni efficaci e condivise, magari con l’istituzione di un tavolo di lavoro sulle criticità. Lo hanno ribadito i consiglieri di (Pd, Patto civico per l’Umbria, Misto, M5S) nella conferenza stampa virtuale incentrata proprio sulla situazione sanitaria della regione.

Per il capogruppo del Partito democratico, Tommaso Bori, è basilare avere “un’informazione ampia sullo stato della situazione. All’ordine del giorno della prossima seduta d’Aula di martedì 27 ottobre è previsto che la presidente Tesei riferisca all’Assemblea, ma se la sua comunicazione non fosse soddisfacente abbiamo già pronta la richiesta di una seduta straordinaria dedicata all’emergenza Coronavirus. Rimaniamo comunque collaborativi e rilanciamo la richiesta, fatta 8 mesi fa, di un tavolo comune, come successo in altre regioni”.

Per l’esponente Dem, “tra la prima e la seconda ondata è stato sprecato tempo. È mancata la pianificazione. L’attendismo ha provocato solo caos, con ospedali saturi e i posti di terapia intensiva non sufficienti. Serve avviare il monitoraggio delle Rsa, accelerare l’assunzione del personale sanitario, utilizzare gli hotel per distanziamenti e quarantene, evitare decisamente la sospensione dei percorsi di normale attività”.

“Secondo i dati del Sole24Ore – sottolinea ancora - siamo vicini alla soglia limite del 30 per cento di occupazione dei posti in terapia intensiva. La sanità regionale è in stato di agitazione perché rileva che c’è stata mala gestione. Abbiamo già chiesto di non fare presidi misti e di attuare il
piano straordinario per le liste d’attesa, visto che c’è un forte accumulo di prestazione urgenti non differibili”.

Vincenzo Bianconi (Misto) fa un “appello all’unità e all’umiltà per far sì che insieme si possa lavorare per il bene dell’Umbria”.

“Siamo in un periodo difficile: alla crisi economica precedente si aggiunge la crisi economica e sanitaria legata al covid – aggiunge l’ex candidato alla presidenza - C’è l’assenza di una riforma sanitaria da molto tempo annunciata e di cui non abbiamo informazioni. Servono tavoli di confronto con tutte forze disponibili a mettere a disposizione competenze e esperienze per superare questo momento di grande crisi”. 

“Non comprendiamo se è paura di aprirsi al confronto o se invece è arroganza perché si pensa di avere tutte le risposte. Ma risposte non ci sono - rincalza - Non aver rafforzato l’organico delle risorse umane è un errore da dilettanti. Manca visione, metodo e disponibilità al confronto. Così non si va da nessuna parte”. 

Il capogruppo M5S Thomas De Luca guarda verso Roma, sottolineando che “serve un’interlocuzione con le forze politiche di Governo. Esecutivo che ha messo a disposizione ingenti risorse per la fase autunnale. Ma in questi mesi la Regione non ha fatto nulla. C’è bisogno di personale che non c’è, per motivazioni assurde come il concorso gestito in maniera imbarazzante dalla Usl 2. Assurdo che in questa fase si facciano errori simili. Il personale in dotazione non riesce a stare dietro ai numeri che crescono. Le assunzioni sono rimaste al palo proprio quando ce n’era più bisogno. Va avviato un lavoro di concerto con l’opposizione. C’è il rischio paralisi dell’attività ordinaria. Gli ospedali non riusciranno a reggere in questa situazione”. E sulle decisioni prese dall’esecutivo: “L’assenza di programmazione ha portato a scegliere Pantalla e Spoleto, scoprendo situazioni già critiche per il presidio territoriale. L’ospedale da campo, che avrà solo 12 posti, arriverà a emergenza finita. Faremo un sopralluogo”.

“Stupisce che paradossalmente ci siamo trovati più pronti a gestire l’emergenza a marzo rispetto a ottobre – commenta Andrea Fora (Patto civico per l’Umbria) - È urgente attuare un piano di interventi che oltre a gestire l’emergenza covid possa affiancare un piano immediato dell’emergenza sanitaria complessiva. Abbiamo proposte su questo e auspichiamo che vengano
ascoltate. Si sta tralasciando la gestione delle criticità ordinarie, con la chiusura di reparti e servizi specialistici di base. Questo sta aggravando una situazione già gravosa. Le liste d’attesa aumentano. La cronicità è abbandonata, incidendo sulla fragilità. In alcuni casi si interrompono
prestazioni salvavita. Stupisce la mancanza di programmazione della rete territoriale e di quella complessiva. C’è troppa superficialità”.

Secondo Fabio Paparelli (portavoce delle opposizioni) “manca la capacità di pianificazione e di affrontare la situazione. La nostra disponibilità alla collaborazione rimane intatta. Manca un piano strutturale, non si è rivisto il Piano pandemico del 2007 e neanche il nuovo Piano sanitario.
Quello che noi avevamo preadottato prevedeva il rafforzamento della medicina del territorio. Si potevano utilizzare l’ex Milizia a Terni e Monteluce a Perugia per l’emergenza. Ancora oggi sentiamo dire che faremo bandi per covid hotel. Non si sono fatte assunzioni e il personale che opera è utilizzato al massimo. Quindi non ci potranno essere ulteriori strutture”.
Sottolinea ancora l’ex assessore: “Manca un piano di monitoraggio serio delle Rsa, non ci sono percorsi sperati per malati cronici. C’è una situazione critica all’ospedale di Terni con il rischio dell’uso delle sale operatorie per malati covid. Abbiamo perso la capacità di fare tracciamenti e non si faranno tamponi a conviventi di persone positive, a meno che non avranno sintomi. Ci sono stati errori dell’assessore Melasecche sul Tpl. Il Tar oggi ha bocciato l’ordinanza Tesei sulla chiusura delle sale da gioco che riaprono”.